Una performance teatrale originale ed evocativa, a cura di Marco Cavalcoli e Lorenzo Gioielli, all’interno della mostra Ovidio. Amori, miti e altre storie che evoca la forza dei miti descritti nel libro III delle Metamorfosi di Ovidio. I visitatori della mostra potranno assistere senza biglietto aggiuntivo
Ovidio. Amori, miti e altre storie, in corso alle Scuderie del Quirinale, ospita la performance Vox Imaginis: affondo per spazi espositivi nei versi di Ovidio. Il mito di Eco e Narciso, con e a cura degli attori Marco Cavalcoli e Lorenzo Gioielli.
La mostra su Ovidio attraversa i secoli lungo il filo della capacità evocativa delle parole di Publio Ovidio Nasone, dalla Roma dei suoi tempi al successivo sviluppo della cultura occidentale. L’obiettivo dello spettacolo, per i due attori e docenti della scuola di Teatro Stap Brancaccio, è quello di accompagnare il visitatore e lo spettatore ad addentrarsi nel viaggio di scoperta, ascoltando dal vivo e con un linguaggio contemporaneo brevi affondi nella voce del poeta. I due interpreti sono in piedi in due sale del secondo piano, accolgono quindi i visitatori già immersi nell’itinerario di visita. Da due punti lontani della sala, uniti da un’immaginaria linea retta, gli attori dialogano a specchio, o come fossero l’eco l’uno dell’altro, i versi del Libro Terzo delle Metamorfosi dedicati prima ad Eco e poi a Narciso. Le loro voci vengono amplificate da un dispositivo acustico senza amplificazione elettrica, sottolineando con la nudità tecnica la centralità umana dell’omaggio alla poesia di Ovidio.
Le parole scritte degli antichi e tramandate nei secoli – dice Marco Cavalcoli, attore del teatro di innovazione – vengono ancora lette ad alta voce ai nostri giorni e confidiamo di poterle ascoltare con la metrica e la pronuncia di duemila anni fa. Ma la loro autentica voce è persa per sempre. Eppure il fatto notevole è che, quando la scrittura poetica incontra il gioco linguistico teatrale, quelle parole sono ancora capaci di parlare ai viventi rivelandosi straordinariamente vicine.
L’intenzione, – prosegue Lorenzo Gioielli, regista, drammaturgo e attore formatosi alla Bottega di Gassman – è proprio quella di restituire la poesia ovidiana in modo comprensibile, ma non didascalico, rinunciando a pretese filologiche in favore di una evocazione appassionata e rispettosa del mondo dipinto da quei versi. Abbiamo scelto, – continua Gioielli – di lavorare sulla traduzione in italiano di Vittorio Sermonti proprio per la centralità del rapporto tra scrittura e voce nella sua ricerca poetica, che conferisce alla versione italiana musicalità e densità immaginale. Lo spettacolo è un’opportunità per rafforzare quell’istanza oggi sempre più attuale, di contaminazione tra museo e teatro e dare vita a un’esperienza di visita performativa capace di suscitare l’interesse di pubblici diversi (audience development) e accrescere il livello di coinvolgimento e partecipazione degli stessi (audience engagement), in modo che il pubblico teatrale possa avvicinarsi agli spazi espositivi e il pubblico museale ai linguaggi del teatro.
Una scommessa possibile, se il museo non è più solo luogo della memoria e della conservazione, ma spazio contemporaneo di incontro tra le arti, dove prendono forma nuove visioni e si riscoprono le nostre identità più profonde.
MARCO CAVALCOLI ha al suo attivo una lunga carriera artistica e numerose collaborazioni in teatro (Teatrino Clandestino, Teddy Bear Company, Nextime Ensemble e Tempo Reale, Mario Perrotta, Anagoor, Bluemotion), cinema e televisione. Dal 1998 fa parte della compagnia Fanny & Alexander. È stato voce recitante in “Laborintus II” di Luciano Berio ed Edoardo Sanguineti, con la direzione musicale di Danilo Grassi. Ha inciso per il programma Ad alta voce di Rai Radio 3 gli audiolibri “Arancia Meccanica” di Anthony Burgess e “Uno Studio in Rosso” di Arthur Conan Doyle. Ha ricevuto due volte la nomination per il miglior attore italiano ai premi Ubu nel 2008 e nel 2012. Lo spettacolo “Him” che lo vede protagonista è annoverato dal Corriere della Sera tra i 10 migliori spettacoli del decennio 2000-2009. È docente di recitazione all’Accademia di recitazione, drammaturgia e regia Stap Brancaccio.
LORENZO GIOIELLI si diploma alla Bottega Teatrale di Firenze diretta da Vittorio Gassman. In teatro, come attore e regista, lavora tra gli altri con Vittorio Gassman, Giancarlo Cobelli, Patrick Rossi Gastaldi, Anna Proclemer, Vinicio Marchioni, Lillo & Greg, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Amanda Sandrelli, Virginia Raffaele, per il cinema e la televisione con Paolo Sorrentino, Stefano Sollima, Sydney Sibilia, Nanni Moretti, Matteo Rovere, Paolo Virzì. Ha pubblicato il suo primo romanzo “59 minuti” per Michele Di Salvo Editore nel 2005. Come autore ha vinto il Premio Fondi La Pastora per la drammaturgia contemporanea, il premio XXXI Gran Giallo Città di Cattolica con un racconto giallo che è stato pubblicato da Mondadori, il premio della critica Gianluca Favilla. Nel 2017 cura la regia de “La notte poco prima delle foreste”, con cui Pierfrancesco Favino ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano come miglior interprete di monologo. È direttore artistico dell’Accademia di recitazione, drammaturgia e regia Stap Brancaccio.