Non c’è bisogno di immaginarsi di essere Indiana Jones alla ricerca dell’Arca perduta. La scienza sa essere anche più emozionante di un film,basta leggere La Bibbia nascosta. Le grandi scoperte dell’archeologia, dell’archeologaEstelle Villeneuve, pubblicata da Edizioni Terra Santa. Scrive l’Autrice nell’introduzione: «L’avventura archeologica in Terra Santa è una delle più appassionanti che ci siano. Non solo perché l’archeologia è un mestiere poco ordinario che da sempre fa sognare. Un tempo incarnati da Heinrich Schliemann, lo scopritore di Troia, o da Howard Carter, che ritrovò la tomba di Tutankhamon, i suoi eroi attingono oggi la loro aura nella fiction con i vari Indiana Jones e Lara Croft, mentre già arrivano dopo di loro nuove figure di investigatori scientifici. Le generazioni si succedono, il mito dell’avventuriero scopritore di tesori si rinnova e si adatta, e l’infatuazione rimane. Se l’avventura archeologica in Terra Santa non assomiglia a nessun’altra, è prima di tutto in ragione del suo impatto sulla conoscenza della Bibbia, questo immenso racconto che costituisce, si voglia o no, il fondamento spirituale del nostro mondo occidentale».
Il libro racconta un secolo e mezzo di ricerche – dai rotoli di Qumran alla mummia di Ramses II, dal codice di Hammurabi alla torre di Babele – attraverso le scoperte più straordinarie: storie di avventure ricche di colpi di scena, in cui il lettore constata come i risultati dell’archeologia nelle terre bibliche abbiano sospinto in avanti, messo in discussione, sovvertito e rifondato le conoscenze «convenzionali» sulla storia antica, politica e religiosa, di quella regione. Se finalmente l’archeologia sbarca in Palestina, lo fa nel solco degli studi biblici, quando si impone l’idea di ricollocare la Bibbia nel suo quadro geografico naturale.
Accanto alle vicende archeologiche di Terra Santa, nel testo è possibile leggere anche la vicenda che ha condotto all’individuazione del sepolcro di san Pietro al di sotto della basilica romana: con stile accattivante l’Autrice ricostruisce il percorso storico di questa scoperta, pur sottoposta a critiche. Estelle Villeneuve nell’epilogo invita a una riflessione: «Fuori d’Israele, la tragedia che colpisce il Medio Oriente è un freno importante all’attività archeologica. Per questo è ancor più importante applaudire il coraggio delle autorità archeologiche locali che tentano, nonostante tutto, di compiere la loro missione. Nel nord della Siria, una giovane donna della Direzione generale delle Antichità ha sorpreso sul fatto dei saccheggiatori. La morte l’ha falciata l’indomani, ma grazie alla foto che è riuscita a scattare in extremis con il suo cellulare, ha salvato l’immagine di un grande mosaico di epoca bizantina ancora intatto, prima che sparisse sul mercato antiquario».
L’ Autrice
Estelle Villeneuve è archeologa. Ha partecipato a numerosi cantieri di scavo in Giordania (Jerash), Siria (Bosra) e Libano (TellArqa). Collabora con alcune riviste a grande diffusione, specializzate in storia e archeologia, tra cui Le Monde de la Bible. Con Jean-BapisteHumbert, è autrice di L’Affaire Qumrân. Lesdécouvertes de la mer Morte (Gallimard, Parigi 2006) e, con Thomas Römer, di La Bible, quelleshistoires! (Bayard, Parigi 2014). Questa è la sua prima opera tradotta in italiano.