Dal 15 al 18 novembre a Paestum si tiene la BMTA – Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico – e l’Umbria è presente con un momento di dialogo focalizzando l’attenzione su due suoi tesori di epoca romana che nell’ultimo periodo hanno catturato l’ interesse degli studiosi ma anche dei tanti turisti che si sono recati ad ammirarle: la Villa dei Mosaici di Spello e la statua bronzea di Germanico ad Amelia.
L’Umbria aggiunge così un nuovo tassello alla sua identità impregnata di spiritualità, al cuore verde, allo scrigno inestimabile d’arte antica e moderna, alle sue città e ai suoi numerosi borghi, dando spazio anche a quelle testimonianze assai remote destinate a incuriosire ed essere il punto di partenza privilegiato per itinerari archeologici che si snodano per tutta la regione.
“Villa Mosaici di Spello e il Germanico di Amelia: straordinarie testimonianze dell’Umbria romana” è l’appuntamento previsto il 16 novembre, alle ore 11.30 al Centro Espositivo del Savoy Hotel – Sala Cerere con la presenza di Fabio Paparelli, Vice Presidente e Assessore Turismo Regione Umbria, Moreno Landrini, Sindaco di Spello, Laura Pernazza, Sindaco di Amelia e Marcello Barbanera, professore di Archeologia e storia dell’arte greca e romana all’Università La Sapienza di Roma.
La partecipazione alla BMTA è l’occasione per rafforzare ulteriormente l’idea che il “cuore verde d’Italia” è un territorio pieno di scoperte capace di aumentare ulteriormente l’offerta turistica.
La Villa dei Mosaici di Spello ne è piena dimostrazione. Nel cuore dell’Umbria, è un eccezionale tesoro archeologico. Unica nel suo genere, la residenza di età imperiale conserva ancora oggi raffinati pavimenti a mosaico e tracce di affreschi e stucchi alle pareti. La nuova struttura museale, moderna e multimediale, inaugurata a marzo 2018, permette di esplorare tutto il fascino di questa villa con ricostruzioni in 3D, postazioni multimediali e App dedicata.
La Villa dei Mosaici di Spello fu scoperta nel luglio 2005, appena fuori le mura di Spello, in località Sant’Anna, durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio pubblico. Dalla terra affiorarono resti di un mosaico antico, che diedero il via alle operazioni di scavo e, a seguire, al minuzioso restauro, portando alla luce una villa di grandi dimensioni. Un accurato lavoro, svolto in sinergia da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Umbria e Comune di Spello.
Spostandosi poi più a Sud ecco Amelia, borgo di epoca romana, nel quale riaffiora in tutto il suo splendore il Germanico. La statua, ridotta in numerosi frammenti, fu scoperta qui, il 3 agosto 1963 durante i lavori per la costruzione di un mulino, poco fuori la cinta muraria lungo l’antico tracciato della Via Amerina.
La statua, importantissima per il suo alto valore artistico e per la rarità delle opere in bronzo di età romana giunte fino a noi, raffigura Nerone Claudio Druso, nato a Roma il 24 maggio del 15 a. C., figlio di Druso maggiore, fratello di Tiberio
La statua bronzea alta oltre due metri, fu realizzata mediante fusione del tipo “a cera persa”, con procedimento indiretto.
Ad Amelia nel 2019, in occasione della ricorrenza dei 2000 anni della morte del valoroso generale romano, a partire dalla primavera, si svolgeranno celebrazioni sia di carattere nazionale che internazionale per far emergere la storia di questo personaggio, di cui la città ha l’onore di ospitare all’interno del Museo Archeologico.