19 agosto 2018 – “Oggi, in occasione della Giornata Mondiale Umanitaria, ci fermiamo a riconoscere la dedizione e il coraggio dei nostri colleghi di tutto il mondo, a onorare coloro che hanno perso la vita nel corso del loro lavoro e a ribadire il nostro impegno nei confronti dei milioni di bambini e giovani che hanno bisogno di sostegno e protezione.
Sono passati 15 anni dall’attentato al Canal Hotel a Baghdad, in Iraq, quando sono state uccise 22 persone, tra cui il nostro collega dell’UNICEF Chris Klein-Beekman e l’inviato delle Nazioni Unite Sergio Vieira de Mello. L’attacco ha sconvolto il mondo, ma come le crisi umanitarie sono aumentate sia in frequenza che in complessità, così anche il rischio per gli operatori umanitari – e il numero di morti tra di loro è aumentato di conseguenza.
Il lavoro dei nostri colleghi umanitari, che forniscono assistenza e speranza ai milioni di persone in tutto il mondo colpite da conflitti e disastri, è a dir poco eroico. Troppo spesso questo lavoro è dato per scontato. La Giornata Mondiale Umanitaria ci ricorda il loro coraggio, la loro dedizione e il loro sacrificio, come ho potuto constatare visitando paesi come lo Yemen e il Sudan meridionale, uno dei paesi più pericolosi per gli operatori umanitari, e dove proprio il mese scorso un convoglio umanitario dell’UNICEF è stato attaccato, con conseguenze fatali.
Oggi piangiamo la loro morte e celebriamo la loro devozione. Tuttavia, dobbiamo fare molto di più che rendere omaggio ai nostri colleghi e amici. Dobbiamo chiedere, ove possibile, protezione per coloro che lavorano per proteggere la vita degli altri e per coloro che ne hanno più bisogno: i bambini del mondo.
In occasione della Giornata Mondiale Umanitaria, dovremmo ricordare il motivo per cui noi, come individui e come organizzazioni, svolgiamo questo lavoro. Dobbiamo riconoscere e riflettere sulle sofferenze di milioni di persone – e milioni di bambini – colpite da conflitti, disastri e povertà in tutto il mondo.
Mentre onoriamo la dedizione di donne e uomini coraggiosi che continuano a fare il loro lavoro ogni giorno nonostante i pericoli, ricordiamoci della nostra causa comune: lavorare per ogni bambino. Lavoriamo per salvare loro la vita. Difendere i loro diritti. Per tenerli al sicuro da eventuali pericoli. Per dare loro un’infanzia in cui siano protetti, in salute e ricevano un’istruzione. Dare loro una giusta opportunità di realizzare il loro potenziale, in modo che un giorno possano contribuire a costruire un mondo migliore”.