Andiamo a Kaunas, la seconda città del Paese, nota all’inizio del XX ° secolo, come la “piccola Parigi”. La città vecchia sorge su una penisola alla confluenza dei due fiumi, Nemunas e Neris, a 98 km a ovest della capitale Vilnius. Una buona occasione per esplorare il patrimonio culturale di questa città che è stata anche capitale della Prima Repubblica lituana e che col tempo è diventata un centro di affari e di industria ma che conserva un volto giovane grazie ai 35mila studenti universitari che affollano le vie e i locali. Decine e decine di musei (dove si trovano opere di Rubens, Raffaello, Goya), otto teatri, sette parchi, gallerie d’arte e chiese ma anche spazio creativo per i partenariati e la cooperazione.

Ogni anno la città rinasce in primavera con fiere d’arte popolare, concerti e tanti appuntamenti culturali (link). Per raggiungere Kaunas ci sono due autostrade principali: l’autostrada A1 Vilnius – Kaunas – Klaipeda, che è un collegamento tra la capitale Vilnius e Klaipeda Seaport, e la Via Baltica (strada E67) che conduce alla Polonia e fa da collegamento tra i paesi nordici e l’Europa centrale e occidentale. Nonostante la sua vicinanza con la multiculturale Vilnius, Kaunas ha uno stile notevolmente differente, è puramente lituana, con una percentuale di abitanti appartenenti di altre etnie pari al solo 8%. Mentre Vilnius ha alle spalle una lunga storia di centro amministrativo ed accademico Kaunas nel suo passato ha il commercio: da qui il detto che Vilnius sia la Regina della Lituania e Kaunas il suo Principe mercante.

La Città Vecchia, ben preservata, si trova sulla fascia di terra tra il Nemunas e il Neris. Ad occidente è unita con la Città Nuova, che è il moderno cuore commerciale e culturale della città. Abbastanza modesta nelle dimensioni, la città vecchia è ricca di monumenti storici: il castello, numerose chiese, monasteri, palazzi e case signorili. Non è più l’antico centro della vita commerciale ma una zona tranquilla e in gran parte pedonale. Dall’indipendenza un’ampia parte degli edifici storici è stata restaurata ma molto ancora deve esser fatto per salvaguardare le costruzioni più a rischio. I dettagli urbanistici come le cabine telefoniche in legno, i ciottolati e i lampioni stradali in ferro sono stati progettati per far sì che si fondano con i loro dintorni storici.

Kaunas nel corso della storia ha dovuto difendersi da molti attacchi di nemici. Di queste vicende restano le antiche mura, i forti (durante l’occupazione sovietica ne furono costruiti nove) e il castello che si trova a sud del Neris, poco prima che si immetta nel Nemunas: è l’edificio più antico della città ed è il luogo principale da cui iniziare un giro turistico. La sua età esatta non è databile con certezza ma di certo esisteva ancora prima che fosse menzionato nelle cronache dei Cavalieri Teutonici a seguito della sua distruzione nel 1361. Le attuali rovine appartengono all’edificio costruito subito dopo. In origine, il castello aveva quattro torri ed era circondato da un fossato. Fu il fiume Neris ad accelerare il deterioramento della struttura: ripetute inondazioni demolirono il complesso, ad eccezione delle torri. Negli anni Venti le autorità municipali ridisegnarono la zona attorno ai frammenti superstiti e da allora l’aspetto è rimasto immutato, ad eccezione delle tettoie protettive installate nel 1989. Nella torre è stato creato un piccolo museo, inaccessibile però negli ultimi anni.

A Kaunas trovate architettura gotica, razionalismo e funzionalismo. A maggio, per il compleanno della città, si festeggia il “Kaunas City Day”, una festa di tre giorni (18, 19 e 20) che riunisce persone provenienti da tutte le regioni. La storia di questo evento risale al 1463 quando Kazimieras Jogailaitis rinnovò e ampliò i privilegi della città, oggi conservati negli archivi di San Pietroburgo e di Kaunas City Hall. Durante la festa la via pedonale Viliaus Gatve che conduce, attraverso la città vecchia, alla Rotuses aikste, la piazza del Municipio – il cuore di Kaunas – si accede di costumi, bancarelle, teatri, processioni, concerti, fiere e tanto altro ancora.

Da visitare in città anche il Rotušė (il municipio) detto il “cigno bianco” del 1542: si trova in una pittoresca piazza quadrangolare e viene usato anche per cerimonie e come edificio di rappresentanza. L’edificio ha un aspetto tardo barocco influenzato dal classico. Venne iniziato nel 1542, fu rimodellato negli anni Trenta del Seicento, e poi ancora tra il 1771 e il 1780 da un architetto boemo, Jan Mattekier. L’esterno venne dipinto di un bianco brillante e la forma distintiva dell’edificio ha portato al soprannome di “Cigno Bianco”. Nel XIX secolo il Municipio fu impiegato come chiesa ortodossa, deposito d’artiglieria, residenza dello zar, teatro ed infine sede dell’amministrazione locale. I due piani principali ora vengono usati come palazzo dei matrimoni. Nel seminterrato con volte gotiche, si trova il Museo delle Ceramiche che offre numerose esposizioni delle opere di artisti contemporanei nel campo. Da vedere anche la Casa del Tuono, Vytautas Chiesa, Vilnius Street, Laisves Avenue, il monumento a Vytautas il Grande, Vienybės (Solidarietà) Square, la Chiesa della Resurrezione, simbolo di libertà e indipendenza. Immediatamente dietro il Monastero dei Gesuiti c’è un misterioso edificio del tardo XV secolo, conosciuto come la Casa Perkunas. Questo nome risale al XIX secolo, quando una statua del Dio del Tuono, Perkunas, venne trovata incastonata in un muro, fomentando le credenze che in questo luogo sorgesse in precedenza un tempio a lui dedicato. La stravagante opera gotica in mattoni, con i suoi archi ogivali, i pinnacoli e gli ornamenti, ricorda quella della Chiesa di Sant’Anna di Vilnius. E’ l’unica struttura che richiama in tutto e per tutto l’edificio più famoso della Lituania. Sebbene la storia più antica resta sconosciuta, è probabile che in origine fosse sia la residenza che l’ufficio di un prosperoso mercante anseatico. Nei secoli ha poi ricoperto diverse funzioni, attualmente vi si trova una biblioteca pubblica al piano superiore e uno spazio espositivo in quello inferiore.

La Città Nuova fu costruita nel tardo XIX secolo, come un reticolo pianificato subito ad est della Città Vecchia. È il centro del settore bancario, commerciale e amministrativo della città, la zona principale degli amanti dello shopping e sede di gran parte dei musei e luoghi d’intrattenimento principali. L’asse centrale è il Laisves aleja (Viale della Libertà), un lungo viale alberato di ben 16 km, il cuore del commercio. Dal 1982 è nella sua interezza una zona pedonale, con piste ciclabili. Negli ultimi anni sono stati aperti molti negozi di lusso, ristoranti e bar. Nell’estremità ovest, a Laisves 106, si trova il Museo zoologico di Tadas Ivanauskas, l’unica collezione specializzata sulla storia naturale del paese. Venne fondato nel 1919 da Tadas Ivanauskas, che dedicò la sua vita a studiare, documentare e progettare la fauna della Lituania. Oltre ad un’alta presenza di animali,volatili, rettili, anfibi, insetti, farfalle, pesci, molluschi e fossili, impagliati e ben conservati, provenienti da tutto il mondo, si trova una preziosa collezione di diorami antichi, un’esposizione di francobolli a tema zoologico, informazioni sulla carriera del fondatore e una sala, piuttosto incongrua, piena di trofei di caccia.

Per chi cerca qualcosa di strano, è da visitare il Museo Devils, l’unico al mondo dedicato “alle cose diaboliche”, di fronte a Putvinski 64. Creato nel 1966, come primo al mondo nel suo genere, é ancora uno degli unici due esistenti. Le sue origini risalgono ad una collezione privata del pittore Antanas Zmuidzinavicius, un luminare delle esposizioni pioneristiche dell’arte lituana nel primo decennio del XX secolo, insieme a Curlionis e Rimsa. Zmuidzinavicius diceva che la sua longevità fosse dovuta all’ossessione per le collezioni di rappresentazioni del demonio. Nel corso della sua vita ne accumulò non meno di 260, più dozzine di ritratti demoniaci. Il museo è diviso in due parti: la zona a destra dell’entrata è la casa di Zmuidzinavicius con il primo piano arredato come egli usava fare e gli altri due piani arricchiti con una selezione dei suoi paesaggi, ritratti e scene di genere. Nella sua ampiezza mette in mostra circa 700 dei diavoli del museo che, grazie alle continue donazioni, ammontano ora a quota duemila. Sui primi due piani ne troviamo quasi esclusivamente di lituani. Nel folclore pagano locale, il diavolo non era semplicemente il demonio, ma il guardiano della morte, della fertilità e degli animali. Con l’introduzione del cristianesimo, divenne uno spirito malvagio. I diavoli in esposizione sono mostrati in molte sembianze. Ce ne sono alcuni prevalentemente politici, compreso uno creato apposta per il 50esimo anniversario del Patto Molotov-Ribbentrop, che mostra un diavolo, con le sembianze di Stalin, dare la caccia ad un altro, con tratti di Hitler, al di fuori della Lituania. All’ultimo piano sono in mostra diavoli provenienti da ogni parte del mondo, uniti all’esposizione di streghe lituane e maschere di carnevale.

Per gli amanti del mondo fantastico e surreale è consigliabile un giro nel Museo d’Arte Moderna per esplorare il movimento Fluxus legato al nome dell’artista lituano George Maciunas. E poi i festival: per la musica jazz il festival annuale internazionale “Jazz Kaunas” che attira artisti famosi da tutto il mondo; il Festival Internazionale della Gioventù della Musica, l’International Grand Piano Ensemble del Festival, il Festival Internazionale di Musica sacra (“Cantate Domino”), il festival dell’operetta nel castello di Kaunas e la tradizionale festa di Campagna orchestre (“Grok, Jurgeli!”). Per la musica classica andate al Pa¿aislis Festival, riconosciuto a livello internazionale, che si tiene in prossimità del lago di Kaunas, nel monastero Pa¿aislis, vero capolavoro barocco. Il monastero si trova nell’estremità orientale della città ed è uno dei più grandi tesori architettonici e artistici del paese. Fondato da Kristupas Zygimantas Pacas, Pazaislis venne concesso a 12 monaci dell’ordine camaldolese, un ramo idiosincratico benedettino che puntava ad una sorta di compromesso tra la tradizione monastica comunitaria e uno stile di vita eremitico e solitario. La Confederazione Polacco-Lituana fu uno dei pochi paesi in cui l’ordine trovò approvazione. L’opera di costruzione iniziò nel 1667 sotto la guida dell’architetto italiano Giambattista Freudiani e continuò fino al 1712. Un secolo dopo, il monastero venne profanato dalle truppe di Napoleone. Venne chiuso nel 1832 come una delle misure punitive a seguito della rivolta antizarista dell’anno precedente quando i monaci ortodossi russi spostarono l’altare e dipinsero sopra alcuni degli affreschi. Il monastero successivamente venne utilizzato come ospedale militare tedesco nella prima guerra mondiale poi, nel 1920, il complesso venne dato alle Sorelle di S.Casimiro, con sede a Chicago. Pazaislis ha una classica pianta camaldolese ed è l’unico complesso barocco in Lituania costruito secondo principi assiali. Dall’imponente cancello d’ingresso ad occidente, un sentiero conduce, lungo uno spazio ristretto, alla pensione. Nel cuore del monastero, si erge la Chiesa del Castigo, fiancheggiata da due chiostri.

Kaunas offre poi la possibilità di un’esplorazione nel mondo della birra riconosciuta tra le migliori al mondo. Per una panoramica nella storia dell’industrializzazione lituana, il museo Stumbras presenta una panoramica dal 1800 in poi: una ricca collezione di oggetti storici legati alla fabbrica, le macchine usate nel processo di produzione, le etichette Stumbras nelle diverse epoche. Per scoprire la storia militare della città l’ufficio del turismo ha predisposto un itinerario denominato “Military Kaunas”. Per scoprire invece la Kaunas delle donne c’è il tour “Kaunas Compliments Donne” : un’esplorazione nella storia dell’alta società con visita ai gioielli conservati nel Museo Jewel.
Anna Maria De Luca

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