Con l’architetto Samà andiamo alla scoperta di Manhattan, e piu’ precisamente nel West Village, luogo perfetto per una passeggiata tra le strade alberate ed epicentro da cui il mito ha avuto origine.  Famoso per la sua scena bohemienne, e per aver visto nascere la Beat Generation, il Village è la parte più amata dai veri New Yorkers, la più misteriosa, la più segreta. Andy Warhol ne andava pazzo cosi’ come anche Woody Allen.

L’architetto Giuseppe Samà

Tra le belle brownstones scoviamo la casa più stretta di NYC a 75½ Bedford St. (appena a sud di Commerce Street) così come il condominio della serie televisiva Friends. The Gardens at St. Luke in the Fields, a poca distanza, è una gemma nascosta e oasi di pace e tranquillità nel cuore della città. Ed è nel cuore pulsante del Village che andiamo alla scoperta della New York italiana, dove incontriamo la famiglia Biamonte, ristoratori italiani proprietari del famoso brand Numero 28, ormai diventato meta di tutti i newyorkesi e non solo per la straordinaria qualità del cibo e l’atmosfera accogliente.

È il 2004 quando la signora Eugenia con i figli Remo, Rolando e Mena decidono di aprire il primo Numero 28 a New York. A distanza di poco più di dieci anni solo a New York le locations sono diventate sei, quattro in Manhattan e due in Brooklyn, poi una ad Austin (Texas), Miami e Londra. Desiderosi di continuare ad espandere il brand in tutto il mondo, proprio a New York avviene l’incontro tra l’architetto italiano Giuseppe Samà e la famiglia Biamonte. Nasce così una stretta collaborazione tra i due. Ed è il Numero 28 di Bergen Street, in Brooklyn, che porta la firma dell’architetto italiano.

Ci spostiamo così nella Brooklyn downtown, a due passi dal Brooklyn bridge, diventato in questi ultimi anni, insieme a Williamsburg, il quartiere più esuberante, celebre e desiderato di Brooklyn. Arrivati a Bergen Street rimaniamo colpiti dalle variopinte strade del quartiere, capace di racchiudere in sé sfumature e atmosfere estremamente affascinanti e piacevoli.

Appena entrati nel locale Numero 28, ci accorgiamo di come l’architetto italiano abbia saputo coniugare bellezza e funzionalità in uno stile originale attraverso la passione per i dettagli, per i materiali artigianali, e per l’eleganza delle linee rivisti in uno stile contemporaneo-vintage. Un ristorante e bar di design concepito come uno spazio di ricerca, dove gli interni e la costruzione stessa fanno da cornice a cibo e cocktail, in un equilibrio di creatività differenti, in cui i cosmopoliti abitanti di New York, e non solo, amano rifugiarsi e rilassarsi.

 

 

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