Pubblichiamo le foto che ci ha inviato un nostro lettore, Adriano Martinello, scattate durante un viaggio alla rocca di Gibilterra. Protagoniste sono le bertucce di Gibilterra, l’unica popolazione di scimmie selvatiche in Europa. Gli abitanti le chiamano monos, ossia “scimmie” in latino. Le bertucce sono considerate il simbolo della colonia, che fino al 1988 aveva proprio questo animale stampato sulla moneta da cinque pence.
Cosa ci fanno le bertucce a Gibilterra? Ci sono varie teorie. Una delle più accreditate sostiene che siano state portate qui dagli Arabi che occuparono la zona tra il 711 ed il 1492. Un’altra versione dice che siano stati gli antichi Romani. Ma c’è anche una terza ipotesi secondo la quale le scimmie siano autoctone e discendano dalle popolazioni di bertucce che abitavano l’Europa meridionale cinque milioni e mezzo di anni fa, addirittura durante il Pliocene.
Quale che sia l’opzione giusta, la presenza di questi animali a Gibilterra è molto anteriore alla conquista della rocca da parte degli inglesi nel 1704. Già nel 1610 Portillo parlava delle bertucce che vivevano sulle alture della rocca, mentre nel 1782 lo storico spagnolo Ayala diceva che nessun cannone, sia quello saraceno che quello spagnolo od inglese, avrebbe potuto mandar via le scimmie dalla rocca.
La presenza massiccia di turisti sta minando la stabilità dei gruppi di bertucce, interferendo coi loro legami sociali e rendendo questi animali dipendenti dall’uomo, con conseguenti episodi di aggressione per ottenere cibo o furti di cibo nelle case: per arginare il problema, nutrire le scimmie è diventato reato a Gibilterra, punibile con una multa abbastanza salata.
Una storiella racconta che Gibilterra sia collegata all’Africa tramite un canale sotterraneo di 24 km che attraversa lo stretto: fu proprio attraverso questo canale che le scimmie colonizzarono la rocca provenendo dal Marocco.
Una credenza popolare racconta che, fin quando questi animali vivranno sulla rocca, Gibilterra resterà sotto il controllo inglese: questa credenza è così radicata nella società inglese che nel 1942 quando a causa della seconda guerra mondiale la popolazione di bertucce era calata a soli 7 individui, l’allora primo ministro inglese Winston Churchill ordinò di importare a Gibilterra esemplari di bertuccia dal Marocco e dall’Algeria. La Rocca fa parte della Cordigliera Betica, una catena montuosa nella parte meridionale della Penisola Iberica.
Grazie al nostro lettore per aver voluto condividere con noi le emozioni di questo suo bellissimo viaggio.
Sono foto veramente molto belle!
Gibilterra è un luogo davvero singolare. È nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi. Gibilterra è un Territorio d’oltremare del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Il capo dello stato è la Regina del Regno Unito, rappresentata da un Governatore reggente. Dopo la Brexit del 24 giugno 2016, il Ministro degli esteri spagnolo, José García-Margallo y Marfil, ha dichiarato di voler chiedere a Londra la cosa sovranita’ sul territorio (a Gibilterra, la popolazione si è espressa al referendum votando per il 95.9% per la permanenza del Regno Unito nell’UE). Un tempo Gibilterra era nota come Calpe, una delle Colonne d’Ercole. Il suo nome attuale deriva dal nome arabo Jabal Ţāriq (جبل طارق) (“Monte di Tariq”) in omaggio a Tariq ibn Ziyad, il condottiero berbero che conquistò la Spagna nel 711.
Gibilterra è un luogo davvero singolare. È nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi. Gibilterra è un Territorio d’oltremare del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Il capo dello stato è la Regina del Regno Unito, rappresentata da un Governatore reggente. Dopo la Brexit del 24 giugno 2016, il Ministro degli esteri spagnolo, José García-Margallo y Marfil, ha dichiarato di voler chiedere a Londra la co-sovranita’ sul territorio (a Gibilterra, la popolazione si è espressa al referendum votando per il 95.9% per la permanenza del Regno Unito nell’UE). Un tempo Gibilterra era nota come Calpe, una delle Colonne d’Ercole. Il suo nome attuale deriva dal nome arabo Jabal Ţāriq (جبل طارق) (“Monte di Tariq”) in omaggio a Tariq ibn Ziyad, il condottiero berbero che conquistò la Spagna nel 711.