«Avete mai visto un castello in aria? Qui ce n’è uno, portato giù sulla terra e fissato per la meraviglia dei tempi». Cosi scrisse il poeta americano Bayard Taylor a proposito del Taj Mahal, dal 2007 tra le nuove sette meraviglie del mondo.
Ho viaggiato nel mondo in lungo e in largo ed è per questo che posso affermare che mai, in nessun luogo, ho avvertito una commozione talmente grande. Stare dentro il Taj Mahal (in urdu: تاج محل; in hindi: ताज महल; IPA: ˈtɑːdʒ_məˈhɑːl), si trova ad Agra, nell’India settentrionale (stato di Uttar Pradesh), significa stare dentro l’essenza dell’amore eterno. Non c’è luce dentro, a parte una lampada, eppure è luminosissimo. Ci passano milioni di persone al giorno eppure non si sente nessuna energia negativa ma solo ed esclusivamente positività.
«Una lacrima di marmo, ferma sulla guancia del tempo», secondo il poeta indiano Rabindranath Tagore. Sarebbe interessante indagare in che modo, nel 1632, l’imperatore moghul Shah Jahan scelse proprio questo luogo per creare il mausoleo all’amore eterno per la sua moglie preferita Arjumand Banu Begum, meglio conosciuta come Mumtaz Mahal. Nonostante vi siano molti dubbi riguardo al nome dell’architetto che lo progettò, generalmente si tende a considerare Ustad Ahmad Lahauri il padre dell’opera. Impiegò ventidue anni per trasferire i suoi pensieri d’amore agli architetti in modo che li traducessero nel marmo. E appena finita l’opera, morì.
È da sempre considerata una delle più notevoli bellezze dell’architettura musulmana in India ed è tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 9 dicembre 1983.
Affiancate al mausoleo principale sorgono la moschea e il jawab (56×23 m² e alti 20 m), che si trovano rispettivamente ad ovest e ad est della tomba, sono costruiti in arenaria rossa, in contrapposizione cromatica al bianco del marmo del mausoleo. Poggiano su un plinto anch’esso in arenaria rossa. Le strutture sono accompagnate da 4 torri ottagonali (coperte da una cupola sorretta da otto archi) poste agli angoli e da 3 eleganti cupole. Le cupole, di cui quella centrale è più grande delle altre, sono sorrette da elementi cilindrici pieni che si dipartono dal tetto sottostante.
Le decorazioni del Taj Mahal si rifanno alla tradizione musulmana e sono floreali, geometrici o calligrafici, realizzati tramite la giustapposizione di pietre preziose e semipreziose incastonate nel marmo bianco che creano un enorme mosaico che avvolge l’intera struttura evidenziandone gli elementi architettonici.
« Hanno messo fiori di pietra nel marmo che per i loro colori, se non per il loro profumo, sorpassano i fiori veri » |
(Abu Talib Kalim) |
Le decorazioni sono talmente ricche di particolari che per realizzarle si è reso necessario l’utilizzo di più di 50 pezzi distinti di pietre semipreziose per realizzare un fiore di 3 cm. Oltre a queste decorazioni sono presenti anche bassorilievi intagliati direttamente dal marmo bianco, probabilmente dello scultore francese Austin di Bordeaux.
Tra le varie decorazioni che adornano la struttura, particolari sono le incisioni calligrafiche, realizzate da Amanat Khan Shirazi: sono versetti del Corano realizzati tramite l’inserimento nel marmo di diaspro. L’abilissimo calligrafo in un punto dell’edificio firmò così la sua opera : “Scritto dall’essere insignificante Amanat Khan Shirazi”.
I passaggi del Corano citati sono:
Sura | Nome arabo e traslitterazione | Traduzione | Posizione |
---|---|---|---|
Portale di ingresso | |||
89 | سورة الفجر al-Fajr | L’alba | Attorno all’arco sud |
93 | الضحى al-Ḍuḥā | La Luce Del Mattino | Attorno all’arco sud |
94 | الإنشراح al-Ishrāḥ | L’Apertura | Attorno all’arco nord |
95 | التين al-Tīn | Il Fico | Attorno all’arco nord |
Moschea | |||
91 | الشمس al-Shams | Il Sole | Attorno al miḥrāb |
Mausoleo (esterno) | |||
36 | سورة يس Yā Sīn | Yâ Sîn | I quattro archi esterni |
81 | سورة التكوير al-Takwīr | L’Oscuramento | Attorno alla porta sud |
82 | سورة الانفطار al-Infiṭār | Lo Squarciarsi | Attorno alla porta ovest |
84 | سورة الانشقاق al-Inshiqāq | La Fenditura | Attorno alla porta nord |
98 | سورة البينة al-Bayyina | La Prova | Attorno alla porta est |
Mausoleo (interno) | |||
67 | سورة الملك al-Mulk | La Sovranità | Fascia superiore e arco SE |
48 | سورة الفتح al-Fatḥ | La Vittoria | Archi SE, E, NE, N, NO e O |
76 | سورة الإنسان al-Insān | L’uomo | Archi O, SO e S |
39:53 – 54 | سورة الزمر al-Zumar | I Gruppi | Arco Sud |
Cenotafio (parte superiore) | |||
41:30 | سورة فصلت Fuṣṣilat | Esposti Chiaramente | Parti superiore, sud e ovest |
40:7-8 | سورة غافر Ghāfir | Il Perdonatore | Parte superiore |
83:22-28 | سورة المطففين al-Muṭaffifīn | I Frodatori | Parti est e sud |
2:286 | سورة البقرة al-Baqara | La Giovenca | Parti ovest e nord |
59:22 | سورة الحشر al-Ḥashr | L’Esodo | Parte nord |
Cenotafio (parte inferiore) | |||
39:53 | سورة الزمر al-Zumar | I Gruppi | Parte superiore |
3:185 | آل عمران Āl ʿImrān | La Famiglia di Imran | Parte superiore |
23:118 | سورة المؤمنون al-Muʾminūn | I Credenti | Parte superiore |
59:22 | سورة الحشر al-Ḥashr | L’Esodo | Parte nord |
Nella parte inferiore del cenotafio sui lati orientale ed occidentale sono riportati i 99 nomi di Allah, nella moschea su dischi circolari sono riportati i cinque pilastri dell’Islam(arkān). Per facilitare la lettura dal basso delle scritte che si sviluppano in verticale, i caratteri si ampliano man mano che si sale seguendo la linea della scrittura: in questo modo in prospettiva i caratteri appaiono di dimensione uniforme.
« O anima ormai acquietata, ritorna al tuo Signore soddisfatta e accetta; entra tra i Miei servi, entra nel Mio Paradiso » |
(Corano, 89:27-30; iscrizione sull’arco sud del portale principale |
Anna Maria De Luca