Da aprile in tour in tutta Italia per presentare live in piano solo il suo disco “The 12th Room” (Incipit/EGEA Music).

La vera materia di cui si occupa un musicista non è la musica, ma il tempo.  Ezio Bosso appartiene a quei pochi musicisti e compositori capaci di plasmarlo a proprio piacere in quelle forme che solo l’arte o il cuore sanno renderci più sopportabile e anzi vertiginosamente attraente. Fra i tasti del suo strumento non ne esce smembrato, per compiacere l’ascolto o sezionato in note e pause per indulgere nel virtuosismo. Ne esce totalmente reinventato: ora come nota tagliente, ora come vasto paesaggio, ora come caldo abbraccio. Ora come una chiave. Da usare per aprire 12 stanze, la metafora, derivata da un antico sapere sepolto, del tempo stesso.  Perché la vita come la musica sta proprio nel passare da una stanza all’altra. Decidendo ogni volta cosa farne e che nota scegliere.

Ezio Bosso
Ezio Bosso è un pianista, compositore, direttore d’orchestra ed è stato anche contrabbassista. Prolifico, innovativo e raffinato, il suo talento si è esercitato nei più disparati e complessi ambiti musicali, dalle composizioni classiche per le grandi orchestre sinfoniche, a quelle da camera o solistiche, dalla colonne sonore per il cinema fino al teatro, alla danza e alle sperimentazioni con i ritmi contemporanei. Dal 2011 convive con una malattia neurodegenerativa progressiva. È considerato uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione.

Ezio Bosso, nato a Torino, si avvicina alla musica all’età di quattro anni grazie a una prozia pianista ma soprattutto grazie al fratello Maggiore che lo indirizza alla sua vita. A sedici anni debutta come solista di in Francia e si esibisce in varie orchestre europee, ma è l’incontro con il maestro Ludwig Streicher che segna la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna. Negli anni ’90 si esibisce in alcune delle più importanti stagioni concertistiche internazionali come solista, direttore o in formazioni da camera, salendo sul palco di Royal Festival Hall, Southbank Center London, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas Artes di Mexico city, Teatro Colon di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony e Auditorium Parco della Musica Roma.
Dirige alcune delle più importanti orchestre internazionali, come la London Symphony Orchestra, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra
dell’Accademia della Scala, l’Orchestra Filarmonica ‘900 e l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia per citarne alcune. Nel 2013, su suggerimento di Gidon Kremer, il famoso violoncellista Mario Brunello gli scrive chiedendo di incontrarlo. Da questa casualità è nata una intensa collaborazione in duo pianoforte e violoncello e una profonda amicizia. Nel 2014 Ezio Bosso ha debuttato con la sua Fantasia per Violino e Orchestra come direttore alla testa di London Symphony Orchestra con Sergey Krylov al violino solista. Dal loro incontro è nata una collaborazione continuativa. Nel 2015 The Arts News Paper e Penelope Curtis (ex direttrice di Tate Britain) hanno definito il suo concerto alla Ikon Gallery di Birmingham, all’interno dell’opera 3 Drawing Rooms del suo amico fraterno David tremlett, «l’evento artistico dell’anno del Regno Unito». Sempre nel 2015, Ezio è stato scelto dall’Università Alma Mater di Bologna (la più antica università d’Europa) per scrivere e dirigere una composizione di larghissima scala per 200 musicisti dedicata alla Magna Charta Universitatum come primo inno ufficiale di questa importante istituzione mondiale. Attualmente vive a Londra, dove è stato direttore stabile e artistico dell’unica orchestra d’archi di grande numero inglese: The London Strings.Vincitore di importanti riconoscimenti come il Syracuse NY Award al Syracuse Film Festival 2008 (New York) per la miglior colonna sonora nel film di Cristiano Bortone “Rosso come il cielo” o il Green Room Award 2010 in Australia, e di onorificenze istituzionali per il suo impegno come musicista e come uomo come il Nettuno d’oro di Bologna, la sua musica viene richiesta nella danza dai più importanti coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela, nel teatro da registi come James Thierrèe mentre nel cinema collabora con molti registi italiani. Per Gabriele Salvatores firma le colonne sonore dei film “Io non ho paura”, “Quo Vadis, Baby?” e “Il ragazzo invisibile”.
Dando sempre molta attenzione ai progetti di sostegno sociale, dal 2013 Ezio Bosso è artista residente dell’Opera Barolo (la più antica opera pia
d’Italia) dove, tra le altre cose, organizza un progetto unico al mondo il “Zusammenmusizieren: far musica insieme”, un progetto di cultura per il
sociale dove periodicamente si aprono le porte dello studio del musicista nella sede di Palazzo Barolo (Torino) in 3 giorni dedicati a lezioni individuali ad ogni tipo di musicista di qualsiasi livello e età, a chiunque voglia suonare con lui e parlare di musica, di sicurezza di sé, di memoria, di tecniche di ascolto di suono e di spazio di tanto altro ma soprattutto dell’importanza dell’ascolto. Un’esperienza completamente gratuita aperta anche agli ascoltatori.  Nell’autunno 2015, nonostante l’immensa mole di opere scritte, composizioni e collaborazioni, esce il suo primo disco solista ufficiale “The 12th Room” (Egea Music), composto da un cd con 12 brani e un secondo cd con una sonata (divisa in tre movimenti) della durata di 45 minuti.

www.eziobosso.com
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