Da sabato 17 maggio a sabato 14 giugno la galleria ArtBroking di Modena mette in mostra le opere di quattro artisti americani realizzate principalmente negli anni ‘70: Gregory Gillespie, James McGarrell, Robert Barnes e William Bailey, tutti conosciuti in Italia grazie all’intuito del celebre gallerista modenese Mario Roncaglia
Quattro artisti americani innamorati dell’Italia, che hanno vissuto nel nostro paese e gli hanno reso omaggio con le loro opere d’arte. Sono loro i protagonisti di “Americana”, l’esposizione proposta a Modena dalla neonata galleria ArtBroking, in programma da sabato 17 maggio a sabato 14 giugno.
Gregory Gillespie, proclamato come uno dei più interessanti artisti americani contemporanei, James McGarrell, Robert Barnes e William Bailey sono i protagonisti di questa mostra dedicata alla pittura americana degli anni ’70. Si tratta di personaggi conosciuti in Italia grazie al talento e all’intuito del noto gallerista modenese Mario Roncaglia de “Il fante di Spade”, galleria con sede anche a Roma e Milano, che investì su di loro e li impose sul mercato.
Gregory Gillespie, proclamato come uno dei più interessanti artisti americani contemporanei, James McGarrell, Robert Barnes e William Bailey sono i protagonisti di questa mostra dedicata alla pittura americana degli anni ’70. Si tratta di personaggi conosciuti in Italia grazie al talento e all’intuito del noto gallerista modenese Mario Roncaglia de “Il fante di Spade”, galleria con sede anche a Roma e Milano, che investì su di loro e li impose sul mercato.
Dipinti, acquerelli, tele e disegni sono i protagonisti di questa esposizione: si va dalla pittura figurativa di Gillespie, caratterizzata da una cura maniacale per il dettaglio, a quella di McGarrell, con un debole per una gamma cromatica intensa e sfolgorante; dai temi letterararario-psicologici di Barnes, proposti in maniera sia figurativa che astratta, sia realistica che surreale, ai ritratti femminili di Bailey, che vivono in un silenzio metafisico senza tempo.
Gregory Gillespie (1936 – 2000) nato nel New Jersey e cresciuto in una rigida famiglia cattolica, dopo i primi studi alla Cooper Union di Manhattan, ha conseguito un master presso l’Art Institute di San Francisco. Negli anni ’60 ha vissuto tra Firenze e Roma e nel 1966 la Forum Gallery di New York gli ha dedicato la prima mostra personale: la collaborazione con questa galleria prosegue tuttora (Gregory Gillespie, Supernatural Observation, 6 febbraio-15 marzo 2014, forum Gallery). Ha partecipato a diverse biennali al Whitney Museum a New York negli anni sessanta e settanta. I lavori di Gillespie sono nelle collezioni permanenti di musei come il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Hirshorn Museum di Washington, l’Whitney Museum di New York, il Fine Art di Boston. Il suo realismo – caratterizzato da distorsioni espressioniste, elementi simbolici e surreali – è complesso e spesso pervaso da un perverso misticismo. E’ soprattutto nei suoi numerosi autoritratti, nell’esasperato realismo, che si intuisce una maniacale volontà di introspezione. Ha sperimentato diverse tecniche pittoriche, incorporando nella pittura a olio fotomontaggi, ritagli di giornale, cartoline e fotocopie.
Gregory Gillespie (1936 – 2000) nato nel New Jersey e cresciuto in una rigida famiglia cattolica, dopo i primi studi alla Cooper Union di Manhattan, ha conseguito un master presso l’Art Institute di San Francisco. Negli anni ’60 ha vissuto tra Firenze e Roma e nel 1966 la Forum Gallery di New York gli ha dedicato la prima mostra personale: la collaborazione con questa galleria prosegue tuttora (Gregory Gillespie, Supernatural Observation, 6 febbraio-15 marzo 2014, forum Gallery). Ha partecipato a diverse biennali al Whitney Museum a New York negli anni sessanta e settanta. I lavori di Gillespie sono nelle collezioni permanenti di musei come il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Hirshorn Museum di Washington, l’Whitney Museum di New York, il Fine Art di Boston. Il suo realismo – caratterizzato da distorsioni espressioniste, elementi simbolici e surreali – è complesso e spesso pervaso da un perverso misticismo. E’ soprattutto nei suoi numerosi autoritratti, nell’esasperato realismo, che si intuisce una maniacale volontà di introspezione. Ha sperimentato diverse tecniche pittoriche, incorporando nella pittura a olio fotomontaggi, ritagli di giornale, cartoline e fotocopie.
James McGarrell è nato nel 1930 a Indianapolis, ha studiato pittura alla Indiana University, dove in seguito ha anche insegnato, e nel 1993 è divenuto professore emerito all’Università di Saint Louis. I suoi dipinti sono stati inclusi in cinque annuali e biennali al Whitney Museum e in due esposizioni internazionali al Carnegie a New York e alla Biennale di Venezia nel 1968; sono stati esposti dal 1956 in importanti gallerie americane e non, tra cui la Allan Frumkin (1972-1990), la Adam Gallery (1992-2006), la Aca Gallery (dal 2006) a New York, la galleria Claude Bernard a Parigi e il Fante di spade a Milano e Roma. Con le sue opere è presente nelle collezioni permanenti di numerosi musei quali il Metropolitan, il Modern Art e il Whitney a New York, l’Hirshorn and Sculpture Garden a Washington, l’Art Institute di Chicago, il Museo d’arte di New Orleans, Saint Louis, Santa Barbara e Amburgo. Nel 1993 ha acquistato e restaurato una residenza del XIX secolo a Newbury, in Vermont, dove attualmente vive e lavora.
Robert Barnes nasce a Washington nel 1934. Dopo i primi studi a Chicago, nel 1957 consegue la laurea alla Columbia University a New York dove frequenta un gruppo di surrealisti – tra cui Matta, Duchamp ed Ernst – e partecipa attivamente alla James Joyce Society,
affascinato dalla tecnica narrativa dello stream-of-consciousness. Queste prime esperienze saranno determinanti nella formazione della sua carriera artistica. Nei primi anni sessanta risiede per un breve periodo a Londra dove lavora a stretto contatto con una comunità di artisti tra cui Francis Bacon. Negli anni settanta viene invitato dal gallerista italiano Mario Roncaglia a vivere e lavorare in Umbria, dove ha continuato a trascorrere per parecchi anni il periodo estivo, esponendo sia a Roma che a Milano. Dopo diciannove mostre personali presso la Frumkin Gallery, nel 1992 è alla Stuve Gallery con “Sources of power”, nel 1996 con “Sangue e profumo”, nel 1998 con “Robert Barnes, new works” e nel 2000 con “The ogham” alla Zaks Gallery, mentre nel 2010 con “Paradise” alla Corbett-vs-Dempsey. Barnes è presente in molti importanti musei tra cui l’Art Institute di Chicago, il Whitney museum e il Modern Art a New York, il Madison Art Center e il Museum of Contemporary Art a Indianapolis, la National Gallery a Washington e il Museum of Contemporary Art a Chicago. Attualmente vive e lavora nel Maine.
affascinato dalla tecnica narrativa dello stream-of-consciousness. Queste prime esperienze saranno determinanti nella formazione della sua carriera artistica. Nei primi anni sessanta risiede per un breve periodo a Londra dove lavora a stretto contatto con una comunità di artisti tra cui Francis Bacon. Negli anni settanta viene invitato dal gallerista italiano Mario Roncaglia a vivere e lavorare in Umbria, dove ha continuato a trascorrere per parecchi anni il periodo estivo, esponendo sia a Roma che a Milano. Dopo diciannove mostre personali presso la Frumkin Gallery, nel 1992 è alla Stuve Gallery con “Sources of power”, nel 1996 con “Sangue e profumo”, nel 1998 con “Robert Barnes, new works” e nel 2000 con “The ogham” alla Zaks Gallery, mentre nel 2010 con “Paradise” alla Corbett-vs-Dempsey. Barnes è presente in molti importanti musei tra cui l’Art Institute di Chicago, il Whitney museum e il Modern Art a New York, il Madison Art Center e il Museum of Contemporary Art a Indianapolis, la National Gallery a Washington e il Museum of Contemporary Art a Chicago. Attualmente vive e lavora nel Maine.
William Bailey è nato a Council Bluff nello Iowa nel 1930. Ha studiato presso la scuola di belle arti all’Università del Kansas e si è laureato alla Yale University. Ha insegnato alla Indiana University e alla Yale University: qui è stato insignito del titolo di professore emerito dal 1969 al 1995. Bailey ha esposto dal 1957 al 1961 alla Kanegis Gallery a Boston, dal 1971 al 1991 alla Shoelkopf Gallery a New York, dal 1999 al 2003 alla R.Miller Gallery e dal 2005 a oggi alla Betty Cuningham Gallery, sempre a New York. Ha esposto anche presso gallerie in Europa, tra cui la Claude Bernard a Parigi e Il Fante di Spade a Roma e Milano. Le sue opere sono incluse nelle collezioni permanenti di importanti musei americani tra cui il Whitney Museum, il Modern Art a New York, il National Museum of American art, l’Hirshorn Museum a Washington, il Museum of Fine Art a Boston, l’Art Institute di Chicago. Attualmente vive a Brandford, nel Connecticut, e da trentacinque anni trascorre quattro mesi – da maggio a settembre – a Sant’Umberto in provincia di Perugia, in Umbria.