A Carloforte chef da sei Paesi per la 12esima edizione del Girotonno. Dal 30 maggio al 2 giugno quattro giorni di sapori, cultura e tradizione di tonni e tonnare.
CARLOFORTE, (CARBONIA-IGLESIAS). Il tonno rosso, pescato in una delle più antiche tornare del Mediterraneo ancora in attività e’ il protagonista del “Girotonno – Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno”, una kermesse unica nel suo genere, giunta alla sua dodicesima edizione. Su una piccola isola nella Sardegna sud occidentale, l’isola di San Pietro, a Carloforte, dal 30 maggio al 2 giugno, si danno appuntamento chef provenienti da 6 paesi per celebrare questa antica tradizione legata al tonno e alle tonnare.
La kermesse internazionale coinvolge gastronomi, chef di fama internazionale esperti di cucina di tonno, giornalisti ed esperti della gastronomia mediterranea, candidando Carloforte “Capitale del tonno di qualità”, ossia il “tonno da corsa” Tonno rosso – bluefin (Thonnus Thynnus), che viene pescato nella tonnara di San Pietro proprio nei giorni della manifestazione.
La manifestazione e’ incentrata su una gara gastronomica internazionale a base di tonno alla quale partecipano chef provenienti da sei paesi che preparano specialità a base di tonno cotto e crudo. A giudicare i piatti ci sarà una giuria di giornalisti, presieduta da Paolo Marchi, ideatore di Identità golose, il primo congresso italiano di cucina, e una giuria popolare, composta dai visitatori della manifestazione che attribuirà un premio dedicato.
L’evento
L’antica e caratteristica cittadina tabarkina, rotta privilegiata del “corridore dei mari”, diventa il palcoscenico per un prezioso momento di confronto e scambio culturale tra le regioni mediterranee che ancora mantengono viva la cultura di tonni e tonnare. I Talk Tuna sveleranno i segreti di ricette locali e internazionali legate al tonno mentre il Tuna Village si snoderà sul lungomare e lungo le stradine del centro storico di Carloforte, offrendo ai visitatori le migliori ricette di tonno e le specialità agroalimentari locali. Al tramonto, il Girotonno Live Show offrirà ai visitatori un programma interamente gratuito di concerti di musica e spettacoli.
La tonnara di Carloforte
Tra le più antiche tonnare del Mediterraneo, quella di Carloforte si attesta ai vertici internazionali della pesca del tonno di qualità con circa 4.000 esemplari pescati. Prima nel Mediterraneo per quantità, la tonnara vanta una plurisecolare attività mai interrotta dal 1738, anno di fondazione della città. E prima ancora, con il nome di Ieracon, in epoca fenicia, e di Acipitrum Insula, nel successivo periodo romano, l’attuale Isola di San Pietro e’ la più antica sede di tonnare di cui si hanno reperti e testimonianze visibili. Nel corso della storia si e’ consolidata una ritualità profonda che lega questo meraviglioso luogo del Mediterraneo al tonno. I Fenici, amavano a tal punto il tonno da coniarlo sulle proprie monete. Nel loro ossessivo peregrinare sulle rotte del Mediterraneo alla ricerca di metalli, questi mercanti e navigatori leggendari, fondarono città e stabilirono colonie, convissero con Greci, Romani, Siculi e Sardi… e concepirono le tonnare.
La mattanza. Sulle rotte del tonno di corsa
Già Aristotele, notando la regolarità del passaggio dei tonni, ne aveva cercato, invano, una spiegazione logica. Fenici, Arabi, Romani e Spagnoli pensarono di sfruttare la periodicità dell’evento per dare impulso all’attività di pesca lungo le coste sarde. Nacque così una sorta di rito laico che si perpetua da millenni, con ritmi ampiamente prevedibili, perché il passaggio dei tonni, come il respiro delle maree, e’ una delle suggestive costanti mediterranee.
I tonni adulti, chiamati ‘‘tonni di corsa”, entrano dall’Oceano nel Mediterraneo per riprodursi. Ben pasciuti ed attirati dal richiamo sessuale, in primavera migrano a branchi lungo la costa. La credenza dice, addirittura, che il tonno: ‘‘segue la costa e nuota guardando solo dal lato sinistro…’‘. Vero o no, i tonnaroti, resi esperti da una tradizione antichissima, tendono le loro reti dalla riva verso il largo dalle classiche e grandi barche nere (bastarde), quasi fossero braccia invisibili tese verso i branchi di tonni in amore. Eros e Thanathos, amore e morte: oggi come ieri si ripete a Carloforte un rito antico, un antico mistero.
Carloforte
Carloforte affonda le sue radici nella mescolanza di etnie dell’intero bacino del Mediterraneo. Nel 1738 alcuni navigatori genovesi provenienti da Tabarka, già colonia ligure sulla costa tunisina, sbarcarono sull’isola di San Pietro – allora disabitata – su invito di Carlo Emanuele III di Savoia, attratti dai banchi di corallo e dalla ricca presenza di tonni. Da questa migrazione nacque Carloforte – così chiamata in onore del Sovrano – e ancor’oggi quelle radici marinare rimangono tenacemente inalterate, perché è dal mare che gli isolani traggono benessere, cultura ed una tradizione che ne fa inimitabili maestri d’ascia e tonnaroti per vocazione.