Audi Chef’s Cup Sudtirol, grandi chef insieme per un “buon” risultato. Devoluto a Podini Foundation e a Fondazione Candido Cannavò il ricavato della Serata di Charity del 21 gennaio 2014.

Dal 19 al 24 gennaio ritorna, per la nona edizione, l’atteso appuntamento Audi Chef’s Cup Südtirol, una sei giorni in cui si susseguono momenti di alta gastronomia, con degustazioni, show cooking, corsi di cucina ed emozionanti attività sportive, dalle golf competition alle gare di sci in notturna e alle Audi Driving Experience. Protagonisti indiscussi della manifestazione saranno gli 80 chef, provenienti dall’Italia e dal resto del mondo,  che, con le loro sfide ai fornelli e su un parterre innevato, daranno vita a indimenticabili spettacoli di maestria.

Toronto food

Come ogni anno, tra i momenti più attesi figura la Cena di Gala dedicata alla beneficenza, in programma il 21 gennaio presso l’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano. Nel corso della serata top chef nazionali e internazionali daranno prova delle loro abilità culinarie: da Norbert Niederkofler** – ideatore della manifestazione – a Giancarlo Morelli* del Ristorante Pomiroeu e ad Andrea Berton del Ristorante Berton, da Antonio Guida del Ristorante Il Pellicano a Gennaro Esposito** del Ristorante Torre del Saracino fino a Pino Cuttaia** del Ristorante La Madia  per l’Italia, dall’Europa Dieter Koschina del Ristorante Vila Joya (Portogallo), mentre dall’Oriente Lanshu Chen del Ristorante Le Moût (Taiwan) e Norbert Kostner dell’Hotel Mandarin Oriental (Thailandia) fino a Mitsuharu Tsumura del Ristorante Maido (Perù). Ospite d’eccezione, per la prima volta, sarà l’austriaco Eckart Witzigmann, definito nel 1993 Chef del Secolo dalla Guida Gault Millau. Tutti lavoreranno insieme e insieme daranno vita ad un irripetibile menù per un ‘buon’ risultato: il ricavato della serata, infatti, verrà devoluto alla Podini Foundation, in supporto di “Sustainable Development by Water & Sun”, progetto di sviluppo a favore di una comunità rurale sulla costa dell’Eritrea e alla Fondazione Candido Cannavò, per sostenere un programma, nato nel 2013, volto a ridurre il disagio carcerario all’interno del Carcere di Opera attraverso l’introduzione di corsi per i detenuti in diverse discipline sportive.

Podini Foundation

L’Eritrea è tra gli ultimi 10 paesi al mondo per PIL pro capite e per indice di sviluppo secondo i dati ONU. Uno dei  maggiori problemi che grava sul paese è la mancanza di acqua che impedisce alla popolazione di poter sfruttare il terreno a disposizione per l’agricoltura, costringendola così a vivere ai minimi di sussistenza e dipendenti dalle derrate alimentari che arrivano con gli aiuti umanitari.

La Podini Foundation (www.podinifoundation.it), attiva già da 10 anni nel territorio eritreo, ha iniziato nel 2013 un progetto innovativo: “Sustainable Development by Water & Sun”.

Collaborando con la scuola superiore di Massaua gestita dai Padri Cappuccini, Podini Foundation ha trasferito agli studenti ed agli insegnanti le tecniche per la dissalazione dell’acqua di mare e per la depurazione di acque contaminate. A sua volta la scuola, con i fondi dell’associazione, aiuterà una comunità di 120 persone, tra cui 50 bambini, localizzata sull’isola di Dissei nell’arcipelago delle Dahlak. Ad inizio anno alla comunità verrà donato un sistema di dissalazione dell’acqua di mare che sfrutta l’energia solare, per renderla potabile e utilizzabile per l’irrigazione. In seguito la comunità verrà dotata di ulteriori mezzi che le permetteranno un migliore sfruttamento delle risorse naturali a disposizione in modo da impostare uno sviluppo sostenibile nel tempo.

 

 

 

 

 

Fondazione Candido Cannavò

La Fondazione nasce – per iniziativa di RCS Rizzoli-Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e famiglia Cannavò – nell’autunno del 2009, in seguito alla scomparsa di Candido Cannavò, grande direttore della “Gazzetta dello Sport”, da lui guidata fra il 1983 e il 2002. La Fondazione a lui intitolata si prefigge lo scopo di raccogliere la testimonianza di vita e il messaggio portato avanti dal giornalista e scrittore nel mondo dello sport, dei disabili, del disagio sociale e carcerario.

Nei suoi 4 anni di vita, la Fondazione ha lavorato prima nel settore della cultura sportiva lanciando nel 2011 l’esposizione “DonnaèSport”, in cui per la prima volta si racconta la storia dell’evoluzione del movimento sportivo femminile italiano dalle origini a oggi. Parallelamente, la Fondazione ha stimolato iniziative benefiche per la raccolta di fondi a favore di bambini e comunità nel mondo e ha sviluppato e arricchito l’iniziativa “Io tifo positivo” rivolta agli alunni di elementari e medie, per la corretta fruizione, attiva e passiva, dello spettacolo sportivo.

Infine la Fondazione ha rivolto il suo sguardo al mondo carcerario, con progetti dedicati al carcere milanese di San Vittore (nel 2012) e al carcere di Opera (2013), nello specifico, per quest’ultimo, rimodernando e attrezzando la Palestra dei detenuti. Per il 2014 il progetto indirizzato al carcere di Opera prevede l’istituzione di corsi all’interno del carcere, per attività di stretching, fit-boxing, cross-gym e pallavolo, tenuti da istruttori qualificati e sostenuti dalla Fondazione, con l’obiettivo di formare personale dedicato all’ampliamento dell’educazione motoria, selezionato fra la Polizia Penitenziaria e gli stessi detenuti.

In quattro anni di attività, la Fondazione ha raccolto 420.000 Euro per iniziative benefiche e distribuito altri 85.000 Euro per progetti approvati e condotti da terzi nel campo della cultura sportiva, dello sport disabile e del disagio sociale.

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