Nella Sala dei Matrimoni di Palazzo Reale a Milano (Piazza del Duomo, 12): intervengono l’autore Duccio Facchini e i genitori di Stefano, Rita e Giovanni Cucchi. A portare un saluto iniziale sarà Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale di Milano.
Modera Pietro Raitano, direttore di Altreconomia.
Un libro per continuare a cercare la verità e perché non possa mai più accadere. La vicenda minuto per minuto ma anche una ferma riflessione sulle responsabilità dello Stato, sull’“uso esclusivo della forza”, sulla situazione dell’istituzione carceraria, sulla normativa sulle droghe e sul reato di tortura.
Morirà a Roma il 22 ottobre 2009 in un letto del presidio ospedaliero protetto Pertini.“Presunta morte naturale” c’è scritto sul suo certificato di morte. Ma non c’è nulla di naturale nella sua morte: la famiglia – che l’aveva lasciato una settimana prima in buona salute – lo rivedrà dietro a una teca di vetro. Sul suo corpo, inequivocabili segni di percosse. Ma dopo tre anni e mezzo, la sentenza del processo, commina condanne lievi ai medici, assoluzione per tutti gli altri, compresi i tre agenti di Polizia penitenziaria accusati di averlo pestato.
Una ricostruzione dalla parte dei “vinti”, aggiornata e fedele – minuto per minuto, attore per attore – che recupera testimonianze accantonate – come quella di Rolando Degli Angioli e Samura Yaya -, riporta tutte le contraddizioni delle dichiarazioni e delle perizie e depura i fatti da silenzi e omissioni.
Stefano non ha avuto una vita facile. Lo racconta Giovanni Cucchi, che racconta la persona Stefano, suo figlio, con grande delicatezza, e aggiunge: “Poi – ironia della sorte – dopo aver corso tanti pericoli anche gravi, uscito da quella palestra, è incappato nello Stato, che forse avrebbe dovuto proteggerlo, e qui è finita la sua storia”.
Stefano era un essere umano, ma negli ingranaggi della giustizia e prima ancora nell’immaginario della società benpensante questo viene dimenticato. Per quel meccanismo tanto crudele quanto emblematico di colpevolizzazione della vittima. E come lui tanti altri.”
Un libro scritto con l’aiuto della famiglia di Stefano, dell’avvocato Fabio Anselmo e con importanti contributi di numerosi esperti su temi quali l’“esercizio esclusivo della forza” da parte dello Stato, la situazione delle carceri italiane, il reato di tortura, la legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Prefazione di Luigi Manconi fondatore di “A buon diritto” epresidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato e Valentina Calderone, giornalista e direttrice di “A buon diritto”. Testi di Ilaria e Giovanni Cucchi, Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, interviste aMauro Palma, presidente della Commissione ministeriale sul sovraffollamento degli istituti penitenziari italiani e al giornalista Lorenzo Guadagnucci.
In libreria, nelle botteghe del commercio equo e solidale e sul sito www.altreconomia.it
Duccio Facchini, scrive dal 2011 per il mensile «Altreconomia».
È coautore del libro “Armi, un affare di Stato” (Chiarelettere 2012).
Fa parte dell’associazione “Qui Lecco Libera”.