L’industria turistica italiana – rileva l’Osservatorio di Bit – Borsa Internazionale del Turismo, raccogliendo, analizzando e confrontando i dati di settore – archivia un’estate in chiaroscuro e si prepara ad affrontare le sfide dell’autunno-inverno 2013-14.
I risultati dell’estate 2013
Il dato forse più eclatante della stagione appena conclusa è che, per la prima volta, nei nostri alberghi hanno soggiornato più clienti stranieri che italiani: nel periodo da gennaio ad agosto, secondo Federalberghi, gli ospiti esteri sono stati il 50,3% (+4,7%) e i nostri connazionali il 49,7%, (-2,7%). Nel complesso i pernottamenti sono aumentati e la riduzione del -8% nel giro d’affari stimata per il 2013 è da imputare alla flessione dei prezzi. In particolare, giugno ha registrato un +0,2% di presenze, luglio un +0,7% e agosto un +1,4% per un risultato complessivo del trimestre estivo pari a +0,8% determinato da un -2,7% di clientela italiana e da un +4,7% di quella estera.
E sono soprattutto i turisti extra-UE, secondo Enit, a sostenere questa crescita. Secondo la rilevazioni sulle prenotazioni dei TO internazionali per l’estate 2013, condotte nel primo trimestre dell’anno attraverso la sua rete estera, l’outgoing verso l’Italia è cresciuto del +10% in Brasile, +5-10% in India, +15% in Australia, +15% in Russia, almeno +8% in USA. Fra i turisti europei, l’Italia era al primo posto nelle prenotazioni per tedeschi e austriaci, olandesi, belgi e svizzeri; buono l’andamento dalla Gran Bretagna e dalla Francia; stabile dalla penisola iberica e dall’area scandinava. Tra le destinazioni più richieste, l’Emilia Romagna, la Riviera del Veneto, la Riviera di Ulisse, Sicilia, Sardegna, Ischia e Costa Amalfitana, Liguria, oltre alle tradizionali Toscana, Lazio, Veneto e Campania.
Secondo l’Osservatorio Bit – Borsa Internazionale del Turismo, riguardo alla bilancia dei pagamenti del turismo, Banca d’Italia rileva che nel periodo gennaio-giugno 2013 si è registrato un avanzo di 5.457 milioni di euro, a fronte di 5.093 milioni nello stesso periodo del 2012. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 14.164 milioni, sono aumentate del +1,6% e quelle dei viaggiatori italiani all’estero, per 8.707 milioni, si sono ridotte del -1,7%. La spesa pro capite giornaliera degli stranieri, pari a 99 euro, è aumentata del +6,8% mentre quella degli italiani all’estero, pari a 71 euro, è diminuita del -2,7%.
Anche i dati sugli introiti complessivi confermano il peso dei mercati extra-UE, proseguendo in questo la tendenza dello scorso anno: sempre secondo Banca d’Italia, nel 2012 l’introito dovuto ai visitatori non-UE ha raggiunto quota 32 miliardi di euro, +3,8% sul 2011. Ai vertici della classifica figurano i Paesi Bric dove si registra in forte ascesa la spesa dei turisti provenienti dalla Russia (+28,8%), dalla Cina (+29%), dall’India (+42,5%). In aumento anche gli introiti da Usa (+7,7%), Australia (+11,2%) e Giappone (+12,5%).
Il turismo italiano a una svolta
In base all’Osservatorio Bit – Borsa Internazionale del Turismo, l’industria turistica italiana è dunque a una svolta. Il Piano Strategico è stato ripreso in un documento congiunto di Enit e Commissione Nazionale Turismo della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, pubblicato a fine luglio: tra le linee guida per dare continuità al Piano, il documento indica la riorganizzazione del sistema dei visti (per facilitare l’incoming dalle economie emergenti), focalizzazione e coordinamento su Expo 2015 per farne un attrattore a livello nazionale, l’adozione di misure economico-finanziarie quali la deducibilità dell’Imu, il riallineamento dell’Iva alla media europea, la revisione della tassa di soggiorno e la creazione di un Fondo per le Pmi turistiche.
Oltre all’incremento degli arrivi dalle economie più dinamiche, un altro obiettivo sarà recuperare quote di turisti italiani “persi per strada” in questi anni a causa non solo della crisi, ma anche di una crescente tendenza dei nostri connazionali a preferire l’estero. Dall’inchiesta sui cambiamenti del turista italiano dal 1990 al 2012 curata da Marketingdelterritorio.info, la piattaforma digitale di Mailander, in collaborazione con Federturismo Confindustria, emerge che negli ultimi due decenni si è registrato un forte incremento dei viaggi dall’Italia verso l’estero: dai 25 milioni 897 mila del primo anno analizzato, ai 78 milioni 703 mila nel 2012.
Alcuni trend verso il rilancio
Diversificazione e destagionalizzazione, personalizzazione, fantasia e originalità sono le parole d’ordine per attrarre nuovi viaggatori, dall’Italia come dall’estero.
In questo quadro si conferma il revival delle crociere: il rapporto annuale Clia Europe rivela che, con 4,5 miliardi di euro (+0,2% sul 2011, e quasi un terzo del totale europeo) nel 2012 l’Italia è il primo Paese del continente per il contributo economico diretto delle crociere. L’Italia vince anche come destinazione, con 2 milioni di passeggeri partiti nel 2012 da uno dei nostri porti (+9%) e 6,2 inclusi i transiti, pari al 21% del totale europeo. Resistono anche i city break, tradizionali modalità di vacanza nelle stagioni intermedie. New York, Londra, Parigi e la Spagna le mete preferite degli italiani per i “ponti”, mentre gli stranieri in Italia amano soprattutto Roma, Venezia, Milano (terza un po’ a sorpresa) e Firenze.
Si registra poi un’evoluzione delle vacanze personalizzate ed esperienziali in viaggi “special interest”, in Italia come all’estero: si va dall’abbinamento tra yoga e safari fotografico in Sudafrica, all’osservazione delle stelle con un astronomo professionista da baie incontaminate dall’inquinamento luminoso in Thailandia. Crescono e si specializzano in generale le vacanze health & wellness: sempre più frequente negli hotel luxury l’abbinamento tra Spa ed esperienza enogastronomica, mentre una nota catena internazionale di alberghi ha introdotto un servizio che mette a disposizione degli ospiti scarpe e outfit da corsa, con lettori Mp3 che registrano le performance.
In forte aumento anche la richiesta di vivere il più possibile la destinazione “come i locali”: innanzitutto con scambi casa, B&B anche in alto di gamma e soggiorni in residenze private, ma anche approfittando dei servizi che le catene alberghiere stanno mettendo a disposizione per soddisfare questa nuova domanda. Ad esempio la possibilità, organizzata dai concierge, di avere la propria camera arricchita con optional personalizzati legati ai propri interessi e alla fascia d’età (ad esempio, console di videogiochi per i più giovani).
Tra le iniziative più curiose si segnala, a Firenze, l’abbinamento turismo & mistero: sulla scia del successo di Dan Brown e degli altri autori del genere, un’evoluzione della tradizionale caccia al tesoro nella quale i viaggiatori devono risolvere crimini ambientati nel Medioevo e nel Rinascimento e che coinvolgono importanti personaggi della città, andando così a scoprirne monumenti e curiosità in un modo divertente e originale.
I desiderata degli italiani
Ma cosa ricercano gli italiani quando sono in vacanza? Lo rivela una ricerca di MPS Marketing Research che ha coinvolto un target con fascia di età tra i 25 e i 65 anni. La possibilità di dormire quando e quanto si vuole è al primo posto tra le attività che più significano “vacanza”, per il 75% degli intervistati. La libertà di vestirsi senza formalità è apprezzata dal 57% mentre per il 47% è piacevole mangiare senza orari prestabiliti. Riguardo al tempo libero, sono soprattutto le donne a dedicarsi alla lettura (48%) mentre il 42% degli uomini apprezza il poter guardare tutti i propri programmi televisivi preferiti. Solo per il 16% degli intervistati vacanza significa libertà di staccarsi da Internet e posta elettronica.