In occasione dell’antica tradizionale ricorrenza del 25 aprile, è stato realizzato nella tenuta di Venezia Nativa uno scenografico roseto a forma di cuore, incorniciato dalle viti di Venissa.
Per la Festa del Boccolo, a Venissa il Cuore di Rose incastonato nel vigneto
Il 25 aprile, Venezia celebra sia la festa del santo patrono San Marco, nonchè la romantica tradizione che nasce dall’antica Leggenda Del Boccolo. In questa data, è usanza comune che i giovani innamorati donino un bocciolo di rosa alla propria amata, come pegno del loro amore. Esistono due possibili origini della tradizione. Una narra la storia del contrastato amore tra la nobildonna Maria Partecipazio ed il trovatore Tancredi. Nell’intento di superare gli ostacoli dati dalla diversità di classe sociale, Tancredi parte in guerra cercando di ottenere una fama militare che lo renda degno di tanto altolocata sposa. Purtroppo, però, dopo essersi valorosamente distinto agli ordini di Carlo Magno nella guerra contro i Mori di Spagna, cade ferito a morte sopra un roseto di rose bianche che si tingono di rosso con il suo sangue. Tancredi morente affida a un messo un bocciolo di quel roseto perché lo consegni alla sua amata. Il giorno di S Marco, Maria Partecipazio viene trovata morta con il bocciolo rosso posato sul cuore e da allora gli amanti veneziani usano quel fiore come emblematico pegno d’amore.
Secondo l’altra leggenda, la tradizione del boccolo discende invece dal roseto che nasceva accanto la tomba dell’Evangelista. Il roseto sarebbe stato donato a un marinaio della Giudecca di nome Basilio quale premio per la sua grande collaborazione nella trafugazione delle spoglie del Santo. Per celebrare questa antica tradizione, nella storica tenuta recuperata dalla famiglia Bisol nel cuore dell’arcipelago di Venezia Nativa – che comprende Mazzorbo, Burano e Torcello -, è stato così piantato uno scenografico cuore di rose, incorniciato dalle viti di Dorona
Il progetto è stato ideato e seguito nelle sue fasi di realizzazione dalla scrittrice Dania Lupi che lo ha inserito nel suo progetto più ampio chiamato Roseto-Madre, il quale prevede installazioni di rosai non solo in senso botanico ma anche con un respiro culturale nelle isole che hanno visto nascere Venezia, per poi ramificarsi nei sestieri veneziani dove ogni roseto avrà il “senso” del luogo che lo accoglie.
In questo caso la scrittrice ha voluto mettere l’accento sul fatto che una tradizione molto antica prevede l’impianto di una rosa all’inizio del filare di viti affinché essa “avverta” la vite in caso di infestazioni di parassiti.
Così Dania Lupi ha chiesto a Gianluca Bisol di compiere l’operazione opposta e quindi di piantare la prestigiosa Dorona di Venissa tutt’intorno al cuore di rose, a sua simbolica protezione.
L’impianto del cuore di rose è in attuazione in questi giorni e sarà completato con le rose e una piccola vite di Dorona che Dania Lupi porterà personalmente per la benedizione da parte del Patriarca il giorno 25 aprile, ricorrenza della festa di San Marco e dunque della tradizione del Boccolo.