Tocco da Casauria sorse intorno all’anno 1000 con la venuta dei Franchi in Abruzzo, in località «Cantalupo» ove sono tutt’ora i resti di un antico castello semicoperto da terriccio. Nel 1412 vi si accampò Alfonso V di Aragona. Più volte distrutta dalle guerre e dai terremoti Tocco venne ricostruita sempre più a valle. Nel Medio Evo venne ricostruita nella sede attuale attorno al Castello Ducale che si ammira a cavallo di un colle, allo sbocco della gola di Popoli, che sovrasta la vallata di Pescara e l’ameno altipiano Casauriense coperto di folti oliveti centenari.
Dal punto di vista turistico Tocco da Casauria si presenta come una delle più belle cittadine del pescarese fra la collina e la montagna con ampie strade sempre pulite ed offre al visitatore panorami suggestivi. Ideale per una riposante residenza estiva. Il Territorio è ricco di oliveti, vigneti, frutteti, ortaggi, pascoli, boschi ed acque sulfuree.
Vediamo il campanile e le torri del castello che svettano sul paese, circondato e immerso in un mare di ulivi, baciati dal clima ideale in cui i venti, l’umidità e la temperatura concorrono al perfetto microclima che rende ideale la coltivazione di questa specie di olivo. Saranno circa sessantamila gli alberi, segnano un legame profondo tra gli abitanti di questo pezzo d’Abruzzo e il cultivar di ulivo: la toccolana, appunto. Un legame che in passato ha deciso sui destini di molti ( una delle più pesanti emigrazioni si ebbe all’indomani di un inverno che gelò migliaia di piante) e che ogni autunno segna il tempo della raccolta, non c’è quasi nessuna famiglia di Tocco che non abbia un pezzo di terra piantato a ulivi. Il rituale sarà anche quest’anno lo stesso: per settimane il paese sembrerà spento, come se cessasse ogni attività.
Giallo dorato intenso, con accesi riflessi verdi, ricco al fiuto, amaro e piccante al primo assaggio. Un gusto unico, chiaramente definito. Un prodotto dai tratti decisi che con i mesi diverrà più gentile, rotondo morbido.
Tutto il paese impegnato nella coltivazione degli ulivi e la produzione dell’olio extravergine d’oliva, oggi Tocco da Casauria è entrata nel novero dei membri dell’associazione Città dell’Olio per marcare l’importanza di questo prodotto della terra e l’unicità del cultivar Toccolana.
Tra i molti marchi presenti sul mercato abbiamo scelto di degustare l’olio della scorsa annata e quello di questa ultima, appena messa in commercio.
“Ulivo.
Rughe marcate,
sulla corteccia dalla pelle secca.
Ti appoggi sulla terra ferruginosa,
a fianco,la tua famiglia.”
Alda Merini
Giardini Di Giulio – con oliveto in contrada Righe, ha diversi esemplari di piante secolari, veri monumenti vegetali, che testimoniano come la zona sia particolarmente vocata alla coltivazione dell’ulivo. Tipicamente del territorio la specie Toccolana e in parte la specie Ascolana, per donare all’extravergine un sapore fruttato ed erbaceo con note di mandorla verde e pomodoro. Da queste olive si ricava un olio extravergine particolarmente pregiato e adatto all’uso a crudo per esaltare il sapore dei piatti. Da oltre quarant’anni l’azienda agricola si dedica alla cura delle proprie piante fino al momento della raccolte delle olive, solo quelle che si trovano ancora sulla pianta. Una pratica che salvaguarda la bontà del risultato, come il tempo che separa la raccolta dal momento delle operazioni in frantoio, con spremitura a freddo e procedimenti unicamente meccanici e la seguente conservazione in locale climatizzato in contenitori inox. Il tutto per non alterare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali e per preservare aromi e sapori.
L’Oliveto – subito fuori del centro abitato si trova il podere della famiglia Melchiorre, tutte le piante di olivo sono centenarie, una sembra che dati 600 anni: uno spettacolo! Quattordici ettari di proprietà di cui sei ettari ad ulivi unicamente del cultivar Toccolana, per una coltivazione attenta al rispetto dell’ambiente e della salute, la raccolta delle sole olive sane e la lavorazione in frantoio rispettosa dei tempi e il ciclo continuo per impedire ossidazioni indesiderate. L’olio viene poi stoccato in vasi di inox a bassa temperatura per mantenerlo con i giusti sapori e profumi. Quello che si ottiene è un olio d’eccellenza presente in numerosi Paesi europei in ristoranti attenti alla qualità e ai sapori dei prodotti usati in cucina.
RACCOLTO 2011
Giardini Di Giulio – colore giallo con riflessi verdognoli, sapore fruttato ed erbaceo con nota leggermente amarognola finale e leggero piccante. L’anno passato dal raccolto ha ammorbidito e arrotondato profumi e sapori.
L’Oliveto – colore giallo con riflessi verdi, sapore tipico della varietà, molto definito e marcato con fruttato medio ed erbaceo, finale amarognolo e piccante.
RACCOLTO 2012
Giardini Di Giulio – colore giallo con riflessi verdognoli, sapore fruttato medio ed erbaceo, mandorla e pomodoro, finale amarognolo e piccante. Piacevolmente fresco.
L’Oliveto – colore giallo con riflessi verdi, sapore della varietà Toccolana marcato e molto definito, fruttato, erbaceo, finale amarognolo e piccante. Molto deciso nei sapori, un olio particolarmente ricco di polifenoli. U.B.
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