Il 16 marzo la marcia di 150.000 cittadini italiani per non tacere di fronte alla mafia.
semi di giustizia
fiori di corresponsabilità
Memoria e impegno: in 150 mila per la speranza di un paese migliore
Centocinquantamila: un fiume di persone ha invaso oggi pacificamente Firenze, raccogliendo l’invito dell’associazione Libera in memoria delle vittime di mafia. Sono arrivati da tutta Italia, con centinaia di autobus e anche con un treno speciale per dire no alla criminalita’, per unirsi all’impegno dell’associazione guidata da don Luigi Ciotti che da’ voce alle richieste ‘troppo spesso’ inascoltate dei tanti familiari delle vittime.
Il messaggio del presidente Giorgio Napolitano a don Luigi Ciotti per la XVIII giornata della memoria e dell’impegno
La vostra iniziativa odierna a Firenze, in questa XVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle mafie, che ho posto volentieri sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, rappresenta un segnale di speranza e di determinazione che si rinnova ogni anno.
Le mafie sono una peste
“Non uccidiamoli con le ricorrenze rituali, celebrative. Possiamo invece tenere in vita il loro ricordo facendo memoria delle loro storie di lotta alla mafia e facendo diventare impegno quotidiano tutti i giorni i valori da loro professati”. Don Ciotti ha quindi invitato i giovani “a ribellarsi” contro la mafia che a suo parere “va chiamata e definita come una peste”. “Cari giovani chiamate sempre la mafia con questo nome, quello di peste”.
Un quaderno di LIBERA intitolato “Quel giorno” per ricordare dodici storie, di dodici nomi di vittime della mafia.
Scritto dal nostro direttore Anna Maria De Luca. U.B.