Una sosta irrinunciabile in provincia di Verona per assaggiare lo “Strachin“, golosità che non ha nulla a che fare con i formaggi.
E’ a Bovolone che c’è l’oggetto del nostri desideri, la Millefoglie Strachin®, la leggerezza fatta dolce, la crema soufflé è di una tale morbida levità che dopo pochi minuti si affloscia. In dialetto veneto: “la se straca” “si stanca”. Solo nei punti vendita della Pasticceria Perbellini è possibile trovarla, appena fatta e presentata al desiderio dei clienti.
Una dolce storia o si dovrebbe dire una storia di dolci, dolci prelibatezze che datano dalla metà del 1800. Quando Perbellini ottiene il permesso di aprire una pasticceria tutta sua, gli viene posta la condizione di non esercitare mai in Verona e quindi sceglie Bovolone. Da quel lontano giorno Perbellini è sinonimo di pasticceria di Bovolone, all’arte dolce si affianca spesso l’attività di droghiere perché lo zucchero e le spezie che vi si vendono, servono anche per la produzione dei dolci. Donne della famiglia gestiscono trattorie. Nel corso degli anni la grande perizia porta a creare dolci che ancora oggi sono cavalli di battaglia della famiglia: proprio nel 1891 Giovanni Battista firma la prima pagina del proprio libro di ricette intitolato “Pasta lievitata”, per chiarire le idee, la ricetta base dell’Offella d’Oro®. Continuando nel nostro viaggio nel tempo arriviamo agli anni ‘50 quando Ernesto, figlio di Giovanni Battista, crea la Millefoglie Strachin®, il Dolce Dorato® ed altre squisitezze, mantenendo comunque le proprie lavorazioni completamente artigianali. Attualmente la pasticceria è guidata dai figli di Ernesto: Giovanni Battista, Flavio (il terzo fratello, Enzo, è scomparso da poco) ed è rinomata per la sua ricca produzione che ha come elemento predominante l’Offella d’Oro® e spazia dalla pasticceria fresca tra cui spicca la Millefoglie Strachin®, alla lavorazione della della biscotteria e della pralineria.
La pasta madre di Perbellini vive di una storia tutta sua, da sempre di casa nella pasticceria di famiglia, vanta la bella età di quaranta anni! Le si dedicano cure e attenzioni, la si usa tutti i giorni per la produzione delle paste lievitate, poi la si rigenera con nuova farina e la si ripone al sicuro.
Il figlio di Giovanni Batttista, Giancarlo, lascia la pasticceria e si trasferisce, dopo l’apprendistato in giro per il mondo, a Isola Rizza per aprire un ristorante: i dolci in menù sono anche quelli della pasticceria di famiglia e suo figlio ha fatto la strada inversa e lo si trova a Bovolone con il nonno a produrre la Millefoglie Strachin®.
Oggi possiamo acquistare i Pearini, biscotti secchi e friabili alle mandorle, con l’aggiunta di pepe, ottimi da intingere nel vino rosso della zona. Oppure le Sfoiade al burro, con una dose di burro che litiga con le idee salutiste dei nostri tempi… ma quanto sono buone! Si può continuare con l’Offella d’oro®, prima idea dei dolci lievitati in cui Verona eccelle. Ancora tra i biscotti i Brutti e Buoni, di una leggerezza e friabilità che solo la lavorazione artigianale può dare.
L’ultimo nato nel laboratorio di Perbellini è Fior d’albicocca®, sempre di pasta lievitata e descritto come leggero, leggero, leggero. Tra la pasta gocce di marmellata di albicocche e in superficie glassa morbida di mandorle. A differenza dell’Offella d’Oro® che è limitato ai mesi più freddi e non oltre la primavera, questo è un dolce per tutto l’anno. E poi troviamo Pandoro e Panettone, anche quello chiamato Quattrochili, la Sbrisolona, Colomba e Focaccia, per finire con il Pan dei Siori® (Signori) ricca versione di dolce profumato alla cannella, con canditi di aranci e cedri, uvetta, mandorle e fichi secchi: una leccornia che oggi possiamo degustare tutti. U.B.