TEL-AVIV – Ambasciatori, diplomatici, agenti del turismo, fotografi e giornalisti di tutto il mondo: tutti qui a Tel – Aviv per la cerimonia di apertura del 19th International Mediterranean Tourism Market. Si abbassano le luci, parte il video: nord, sud, est, ovest in cartone animato, un modo easy per cominciare una giornata fatta di numeri e proposte per l’economia del turismo. Thanks for coming, dicono in apertura. Prego.
All’inaugurazione, sponsorizzata dall’Israel Hotel Association, ci sono i ministri del turismo del mondo mediterraneo. Quaranta i Paesi rappresentati. Sbirciando tra gli stands, arriviamo alla vetrina del nostro Bel Paese: per l’Italia c’e’l’Enit. Bene, ma non possiamo non notare che l’unica regione rappresentata e’ la Puglia. Perche’? “Negli ultimi anni – s[iegano i rappresentati Enit – la Puglia si sta rilanciando in un modo incredibile nel mercato del turismo, ed e’stata l’unica Regione a rispondere al nostro invito di esporre a Tel-Aviv”. Che dire? E’qui che si tocca con mano la volonta’ italiana di investire nel turismo. Anche qui a Tel-aviv la Puglia sta mostrando la sua marcia in piu, la sua capacita’di non predere occasioni per crescere. La Calabria e’presente ma, sorpresa: non nello stand italiano di Enit bensi’ “in autonomia”, nello stand di Malta. Non come Regione, spiegano all’Enit, ma tramite operatori privati. Vorremmo spiegarvi il perche’ ma non possiamo farlo perche’allo stand non abbiamo trovato nessuno a cui chiederlo ed anche l’Enit non ha risposte a questa domanda. I rapporti tra il Consiglio Regionale della Calabria e Malta sono ben forti, come e’emerso sui giornali, ma non si capisce perche”invece di esporre nello stand Italia, come regione, espongano privati nello stand di Malta. Appena avremo una risposta ve la comunicheremo.
Per quanto riguarda le citta’, in fiera e’presente solo Roma Capitale con l’intento, dice Antonio Gazzelloni, delegato al turismo per il Comune, “di rafforzare i rapporti con Israele, considerato che settecentomila israeliani vengono a visitarci ogni anno. Per questo abbiamo organizzato la nostra presenza qui in fiera insieme alla Comunita’ebraica ed alla Camera di Commercio italo israeliana”. Infatti qui ci sono anche Riccardo Pacifici, Presidente della Comunite’ebraica di Roma e Clelia Di Consiglio, Segretario Generale della Camera di commercio italo – israeliana.
Con il cuore un po’avvilito per l’occasione persa dalle Regioni non presenti oggi, ci avviamo verso la sala dell’inaugurazione. Il ministro del turismo israeliano, dopo aver salutato i suoi colleghi e i 150 agenti giunti da ogni parte, comincia a snocciolare numeri per sottolineare le risorse e la crescita del Paese, il piano strategico per il turismo. Otto milioni e mezzo di dollari investiti per la costruzione di nuovi hotel, ad indicare la direzione intrapresa in base all’influenza dell’industria del turismo sullo sviluppo del Paese, a cominciare dai posti di lavoro. In altre parole, Opportunità per chi vuole investire e per chi vuole lavorare.
Non a caso Telaviv e’ entrata ormai non solo nella top ten delle city da visitare ma anche tra le citta’ piu’interessanti per investire. Sono gia’decine e decine i progetti di sviluppo in corso. Nightlife, storia e cultura si fondono in una città che ha saputo aprirsi tanto da diventare anche una delle destinazioni gay più ambite.
Il presidente dell’Israel Hotel Association delinea un quadro si sviluppo importante per il ruolo dell’industria del turismo nella società e nell’economia: “la produzione e’in crescita, il numero degli impiegati nel settore e’in crescita. Telaviv e’oggi un modello per l’intero Paese”. Un Paese che, nell’ultimo anno, ha saputo attrarre tre milioni e mezzo di visitatori.