Costruita in tre epoche diverse, a partire dal 1790, l’antica cantina rappresenta la parte storica dell’azienda di Franco Giachino a Costigliole d’Asti. Grazie alle sue caratteristiche strutturali il locale è in grado di mantenere costante la temperatura di 18°C circa, e pertanto viene utilizzata per le lavorazioni di stoccaggio. Il “Crutin” era l’angolo in cui il proprietario di casa collocava le bottiglie delle annate migliori per il proprio consumo. La Barricaia, staccata dal corpo centrale della cantina è  costruita interamente nel sottosuolo e presenta l’80% di umidità relativa ed una temperatura costante di 16-18°C. L’insieme di tali caratteristiche, l’utilizzo di barriqes di rovere di Slavonia e la presenza di un occhio attento ed esperto, garantiscono l’evoluzione e l’affinamento lento e graduale del prodotto.

La famiglia Giachino acquista la cascina circa una cinquantina d’anni fa, trasferendosi da quella in cui viveva e coltivava le uve. Ora il capofamiglia è il Signor Franco, coadiuvato dal figlio Oscar, continua la tradizione di famiglia e l’azienda ha in proprietà circa undici ettari di vigneti, tutti confinanti con la cascina. Alcuni di questi vigneti datano 60-70 anni di vita e gli altri ne hanno all’incirca una ventina. Meritoriamente Giachino si è rivolto anche alla riscoperta di vitigni che si erano lasciati perchè poco produttivi oppure perchè non più accettati dal consumatore. Parliamo dell’uva Favorita, a bacca bianca, Albarossa, Ruchè, insieme a uve tipicamente del Piemonte quali Freisa, Dolcetto, Bonarda e Barbera, tutte a bacca rossa.

La produzione della cantina annovera tra i vini bianchi anche uno Chardonnay, il classico Moscato con 5,5% vol., un Moscato vendemmia tardiva con 14,5% vol., un uvaggio Albarossa – Freisa, alcuni Barbera, Merlot, Freisa, Bonarda e Dolcetto tutti in purezza.

Tra i Barbera quella d’Asti, con uve coltivate su terreno limoso-argilloso, si presenta di colore rosso rubino scuro con riflessi violacei, al naso i profumi tipici con sentori di piccola frutta rossa e spezie, in bocca pieno, rotondo e caldo, di buona persistenza. Molto particolare perchè le uve sono quelle delle viti più vecchie della cascina.

Albarossa,  un vitigno a bacca nera ottenuto dall’incrocio negli anni ’30 “di ‘mamma’ Barbera e ‘papà’ Nebbiolo, ma forse il vero ‘padre’ dell’Albarossa non è il celebre Nebbiolo, ma il meno conosciuto Chatus (detto anche Nebbiolo di Dronero). Quest’ultimo è una varietà autoctona alpina, storicamente coltivato sulle pendici ai piedi delle Alpi Marittime che in Francia è riscontrabile nella zona dell’Ardèche, ed in Piemonte è maggiormente diffuso nelle aree di Saluzzo, Pinerolo ed in Savoia. Un vitigno, dunque, dall’animo assolutamente piemontese, autoctono a tutti gli effetti.” L’Albarossa di Giacchino veste un bel colore rosso violaceo, profumo molto intenso di piccoli frutti rossi e prugne, in bocca buona tannicità e acidità piacevole, di corpo, fresco e persistente.

Il Ruchè è un vitigno poco diffuso coltivato principalmente in provincia di Asti, nella zona di Castagnole Monferrato ed in pochi comuni limitrofi. Se ne ottiene un vino alquanto particolare, lievemente aromatico, dalla relativa bassa acidità, di buona alcolicità e di corpo equilibrato dall’originale impatto gusto-olfattivo. Giachino dalle uve di Ruchè in purezza vinifica il Ru, dal toponimo che individua la quercia. Vestito rosso rubino con leggeri riflessi violacei, profumi intensi di more, con leggero sentore aromatico. Al gusto sorprende per la sua particolarità, leggermente aromatico, morbido con rotondità dei tannini.

Tutte le etichette dei vini Giachino sono state disegnate da un amico pittore.   ©2013 U.B.

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