Sono gli uomini (e le donne) che fanno la storia dei vini e anche a Castello di Rubbia è così: da Leonard il nonno che ha trasmesso la passione per la coltivazione delle viti a Nataša, a Primoz Trubar (1508-1586) insigne letterato sloveno, pastore cattolico e poi protestante che in questo castello soggiornò, al padre di Nataša che ebbe l’idea di iniziare l’attività vitivinicola lasciandola poi in gestione a lei. Poi ci sono l’agronomo e l’enologo che aiutano Nataša a creare questi vini, ma è lei l’anima di questa realtà, è lei che ha l’entusiasmo contagioso e ti racconta la filosofia che detta le linee guida per la coltivazione delle viti e per la vinificazione.
La cantina di Castello di Rubbia ha trovato la sua collocazione nel cuore di roccia di un promontorio carsico, così si garantisce tutto l’anno la giusta temperatura ai vini che vi sono riposti per l’affinamento, e in questa cantina trovano posto sei vini bianchi da Malvasia d’Istria e Vitovska e due rossi da Terrano e Cabernet Sauvignon. Quindi prevalenza di vitigni autoctoni se si esclude il Cabernet.
Tutti uvaggi in purezza se si esclude il Bianco della Bora IGT, Malvasia 66% e Vitovska 34%, dopo la fermentazione il vino rimane in botti di legno da 20 quintali per 14 mesi e poi in acciaio per altri 6 mesi, il colore è un giallo carico dovuto alla permanenza in legno, al naso frutti esotici e vaniglia, in bocca corposo e rotondo.
Il vino rosso di Castello di Rubbia si presenta con un Cabernet Sauvignon che viene marcato dal terreno ricco di ferro del Carso. Affinato in botti d’acciaio si veste di rosso rubino, profumi di frutti rossi, elegante e morbido ma con la tipica spiccata acidità, persistente il retrogusto.
E’ il Terrano il vino principe del Carso e quindi di questa cantina. Se quello in primeur di questo 2012 è un concentrato di profumi e sapori, quello della scorsa vendemmia si è affinato in botti d’acciaio per alcuni mesi. Il colore è un rosso intenso, profumi di piccoli frutti rossi, in bocca corposo e con la tipica, indispensabile acidità di questo vino carsolino, pulito e persistente.
La Malvasia viene vendemmiata a mano quando ha raggiunto la giusta maturazione, come tutte le uve di Castello di Rubbia. La macerazione, a temperatura controllata, dura alcune ore e, dopo la fermentazione, il vino viene posto in botti d’acciaio per alcuni mesi. Versato nel bicchiere il colore è giallo paglierino, al naso fruttato, in bocca fresco e secco, con il tipico sapore della Malvasia del Carso.
Il Leonard, sempre da uve Malvasia, porta appunto il nome del nonno di Nataša: Dopo la fermentazione passa per alcuni mesi in tonneaux e barriques in rovere di Slavonia. La permanenza nel legno dona un vestito giallo paglierino intenso, brillante con venature verdognole. Profumi fruttati e leggero sentore di vaniglia. In bocca pulito, fresco e aromatico.
La Vitovska viene trattata come la Malvasia per un vino che appare di colore giallo paglierino, delicati sentori fruttati, in bocca giustamene secco e fresco, con tipico aroma di questa uva. Sicuramente un vino bianco che non ha paura di restare a lungo in cantina per raggiungere una maturazione che gli donerebbe morbidezza e affinamento dei profumi.
Trubar, ricordato in questa etichetta di Vitovska che matura per alcuni mesi in botti di legno e d’acciaio, ha un vestito giallo, profumi di prugna secca e leggera vaniglia, morbido e rotondo in bocca, molto persistente.
A volte si esprimono desideri e, incredibilmente, vengono esauditi: Vitovska 2008! Dopo quattro anni dalla vendemmia, dall’angolo più nascosto della cantina, riservato a pochi, si presenta con un colore giallo paglierino leggermente carico, profumi sempre freschi e fruttati, in bocca più morbido e rotondo e pur sempre fresco: il terreno carsico, la bassa resa per ettaro, la tecnica di cantina permettono di avere vini con caratteristiche uniche destinati a migliorare nel tempo! U. B. 2012