Il fronte italiano visto dagli inglesi Arthur Conan Doyle e Rudyard Kipling: autori celebri in Friuli Venezia Giulia
In due occasioni, la prima nel 1916 e la seconda nell’anno successivo, il fronte italiano della Grande Guerra venne visitato da due narratori inglesi d’eccezione, inviati dal governo britannico su consiglio dell’ambasciatore e del governo italiano. In entrambi i casi, si trattava di riferire le impressioni sul fronte e sugli alleati per sostenere nell’opinione pubblica inglese la partecipazione alla guerra in due momenti di particolare difficoltà. Per il reportage vennero scelti due scrittori già famosi, che per l’occasione rivestirono i panni di corrispondenti di guerra: Arthur Conan Doyle, che visitò i fronti inglese, francese e italiano nel 1916, e Rudyard Kipling, che arrivò a Udine il 9 maggio del 1917. Le impressioni di Conan Doyle sono riportate nel suo “A visit to three fronts” del giugno 1916, mentre i ricordi di Kipling sono pubblicati nel volume “La guerra nelle montagne. Impressioni del fronte italiano” [titolo inglese: “The war in the mountains”].
I luoghi citati dai due autori coprono quasi tutta la regione, teatro di battaglie o sede di insediamenti operativi: le Alpi Carniche e Giulie, Gradisca e l’Isonzo, Gorizia, Monfalcone, quel San Martino reso famoso da Ungaretti, Udine e infine Cormons, sede dell’ospedale militare ricordato anche da Hemingway in “Addio alle armi”. Interessanti anche i commenti sui soldati italiani e sulle persone incontrate durante la missione: i due scrittori sono affascinati dagli italiani che partecipano alla guerra nel corpo gli alpini, “giovani scapestrati, con il carattere tosto, l’aspetto curato e lo sguardo inflessibile» dice Kipling.