Parata di “stelle dell’enologia” durante la degustazione che ha fatto seguito alla presentazione del procedimento Diamant insieme ai sommelier di Ais Lombardia
Una occasione imperdibile per i professionisti del vino, quella che si è tenuta martedì sera al Westin Palace Hotel di Milano insieme a Diam Bouchage, azienda francese leader mondiale nella produzione di tappi “tecnici” – con sede a Ceret e a San Vicente de Alcantara nell’Estremadura spagnola – che ha dato appuntamento a sommelier e stampa specializzata italiana per presentare e far “testare” personalmente il rivoluzionario procedimento Diamant in grado di eliminare per sempre il rischio di “sapore di tappo” al vino grazie all’estrazione della molecola di TCA che ne è la responsabile.
“Il momento della verità …. La garanzia Diam” è il tema della serata che ha visto protagonisti i tappi innovativi dell’azienda francese, raccontati nei numeri e nei dettagli della tecnologia Diamant da Dominique Tourneix, Direttore Generale Diam Bouchage: “Diam Bouchage produce circa un miliardo di tappi all’anno e grazie al rivoluzionario processo di purificazione del sughero Diamant – che elimina definitivamente le molecole di TCA mantenendo di fatto solo la parte più nobile del sughero, la suberina, ricomposta con microsfere unite ad un legante adatto al contatto alimentare – si candida a salvare dal sapore di tappo i circa 500 milioni di bottiglie che ad oggi risultano sensorialmente deviate a causa della chiusura, su un consumo totale di circa 20 miliardi di bottiglie all’anno in tutto il mondo. La tecnologia Diam sta continuando ad aprirsi a nuovi mercati – prosegue Tourneix – e oltre ai tradizionali Francia e Italia stiamo trovando buoni riscontri anche in Nord e Sud America, in Australia e in Cina”.
Del mercato italiano, particolarmente vivo, hanno parlato il Direttore Commerciale Italia Diam Jean Luc Ribot ma soprattutto Paolo Araldo, titolare dell’omonima azienda con sede a Calamandrana (AT), della Belbo Sugheri e amministratore Diam Sugheri Italia. Esclusivista per l’Italia della tecnologia Diam e apripista sul territorio nazionale oltre che dei classici Diam anche di Mytik Diam, Paolo Araldo arriva a fornire oggi circa 1000 aziende vinicole su tutto il territorio nazionale e di ogni genere di vino.“Una bellissima serata che ci ha dato una grande soddisfazione – commenta Paolo Araldo – soprattutto il raccogliere tra gli oltre 100 presenti in sala i complimenti spontanei e il consenso al nostro lavoro. Abbiamo avuto la conferma che stiamo andando nella direzione giusta: dalle prime sperimentazione ai consensi di oggi infatti, moltissimo e’ stato fatto per far conoscere alle aziende vinicole italiane la tecnologia che c’e dietro questi tappi tecnologici, ovvero tappi in microgranulato purificato, esenti quindi da TCA e da altre molecole devianti, con proprietà meccaniche elevate che consentono di adattarsi al vino (gamma Diam – diversi livelli di permeabilità) o allo spumante (gamma Mytik)”. “Negli ultimi 5 anni – ha aggiunto Jean Luc Ribot – il mercato italiano è cresciuto annualmente del 20-25%, consolidando così il proprio posizionamento con una quota del 20% della produzione totale, seconda soltanto alla Francia che ne rappresenta il 35%. Continueremo comunque a fare ricerca sul prodotto, per rendere l’offerta sempre più completa e consolidare la leadership nelle chiusure utilizzate per vini di gamma medio alta”.
Oltre al Direttore Generale Dominique Tourneix, al Direttore Commerciale Italia Jean Luc Ribot e Paolo Araldo, alla serata erano presenti anche il Direttore Commerciale Area Mondo Bruno DeSaisieu, il Direttore Commerciale Europa François Margote l’enologo e ricercatore Pascal Chatonnet, titolare del laboratorio di ricerca ed analisi Excell, consulente enologico presso molte aziende in Francia e nel mondo e produttore, ospite d’onore della serata che dopo una sintesi sulle caratteristiche tecniche e sensoriali delle chiusure in sughero, ha riconosciuto appieno le doti dei tappi Diam e Mytik Diam sia in termini di neutralità sensoriale che di prestazioni meccaniche: “Quando parliamo di sughero inteso come monopezzo – afferma Chatonnet – sappiamo che si tratta di una materia naturale con alcuni limiti derivanti dal suo essere naturale. L’evoluzione tecnica dei microgranulati ed in particolare della gamma derivante dalla tecnologia Diamante messa a punto dalla Diam Bouchage, ha reso possibile superare tali limiti fornendo una chiusura perfettamente omogenea e neutra, in grado di proteggere e di accompagnare il vino per tutta la durata del suo invecchiamento con inalterate proprietà meccaniche e di permeabilità. Non si tratta più di chiedersi se un tappo tecnico sia di sughero o in sughero, ma di comprendere che la tecnologia applicata ai microgranulati è oggi in grado di offrire tappi con prestazioni tali da renderli i tappi del futuro”.