Questa è la storia di un uomo chiamato trifola0, del suo cane e della ricerca del diamante grigio nascosto tra le radici degli alberi sulle colline attorno ai paesi dell’albese.
RODDI D’ALBA
Paese rivierasco della media Valle del Tanaro, sorge sulla sua destra, primo gradino delle Langhe Occidentali, alla modesta altitudine di 284 metri.
Nel suo territorio, alcuni vorrebbero localizzati i Campi Raudii, teatro della famosa vittoria riportata nel 101 a.C. dal console romano Mario sui Cimbri.
Nel Medioevo fu dotazione del monastero di Breme. Passò quindi ai Marchesi di Monferrato, poi, nel 1524 ai Pico della Mirandola, ai conti di San Giorgio ed infine ai Della Chiesa di Saluzzo.
Il massiccio castello che domina il paese è ritenuto una delle migliori costruzioni superstiti della zona. Zootecnia, noccioleto e vigneto rappresentano i capisaldi dell’economia agricola del paese, in genere modernamente avanzata. Roddi fa parte delle terre del Barolo ed i vigneti rientrano nei comprensori di produzione del Nebbiolo, del Barberete del Dolcetto di Alba a D.O.C..
È rimasto celebre ovunque “Barot” l’ammaestratore dei cani da tartufo, che ha fondato proprio a Roddi “l’Università dei cani da Tartufo”.
Roddi torna ad essere un importante punto di riferimento turistico per le Langhe ed il Roero, grazie ad un ambizioso progetto voluto dall’Amministrazione comunale. Le strade dell’antico borgo sotto il castello medievale si arricchiscono di installazioni permanenti dedicate alla cerca dei tartufi.
Si tratta di un percorso didattico impostato in modo scenografico dall’ArtStudioLetizia, che ne è stato l’ideatore. Il progetto storico-scientifico, a cura di Giordano Berti in collaborazione col Centro Nazionale Studi Tartufo, vede la luce seguendo varie tappe che porteranno a coinvolgere l’intero borgo.
In questa prima tappa troviamo, all’entrata del paese, un’installazione che sottolinea il legame dei tartufi con le radici di alcune piante. Le sagome del trifolao e del suo fedele cane evocano la Scuola per cani da tartufi che ha reso celebre Roddi in tutto il mondo fin dagli anni ‘30.
Le arcate inferiori del Palazzo comunale sono abbellite con gigantografie di un paesaggio tartufigeno delle Langhe, mentre il sottoportico ospita “Il Grande Libro dei Cercatori di Tartufi – The Great Book of Truffle Hunters”: pagine giganti, sfogliabili liberamente dai visitatori che così potranno scoprire tutti i segreti del “diamante grigio della cucina”.
Nella Sala adiacente è allestito un percorso di documenti inediti (riviste illustrate, incisioni, libri d’epoca) provenienti dall’Archivio Storico dei Tartufi e dedicati specificamente alla cerca dei preziosi funghi sotterranei in varie regioni europee: dall’Essex al Perigord alla Baviera, dalle Langhe alla Toscana e al Montefeltro. Questo cammeo dà un respiro internazionale all’evento organizzato a Roddi.
Un affascinante video, che ha come protagonisti “il cane e il suo trifolao”, racconta in modo coinvolgente un momento cruciale della cerca.
Nel “Cammino della Poesia” che si snoda lungo l’anello di Via Garibaldi e Via Sineo è allestito il percorso intitolato “Trifola bela, fa piasì contela”, poesie antiche e moderne sui tartufi raccolte da Giordano Berti e Giovanni Tesio.