Si tratta del primo esempio in Europa. Ne fanno parte 40 aziente produttrici di vino ma anche di olio e formaggi
A Greve in Chianti è nato il primo bio-distretto vitivinicolo d’Europa. Un progetto che rilancia l’alta qualità del vino toscano sui mercati internazionali. Lo hanno presentato in una conferenza stampa il presidente di Uncem, Oreste Giurlani, e il sindaco di Greve in Chianti,Bencistà. Alberto
E questa sera il consiglio comunale di Greve, che eccezionalmente si riunirà nella piazza centrale, voterà la delibera che istituisce il biodistretto. “Un modo – ha detto Bencistà – per coinvolgere al massimo tutta la cittadinanza”. Il distretto è partito con 40 aziende: 30 vinicole, 10 produttrici di olio e due di formaggi, ma il numero è destinato a crescere. “E’ una decisione che cercheremo di far adottare anche ad altri comuni toscani – ha sottolineato Giurlani –. Quando un Comune riesce a valorizzare le proprie eccellenze è una cosa da apprezzare e da portare ad esempio”. Un caso rappresentato soprattutto dall’eccellenza vitivinicola di Panzano in Chianti dove l’80 per cento delle aziende vinicole è già biologico. E non è un caso che siano le dolci colline del Chianti a inaugurare un distretto di questo tipo. “Il nostro comune è ‘ogm free’ dal 2003. Ed è il contesto più generale che deve essere biologico – ha detto ancora il sindaco Bencistà –. Vogliamo promuovere tutte le buone pratiche, dalla produzione agricola all’energia rinnovabile alla raccolta differenziata. Metteremo la nostra esperienza a disposizione di tutti”.
Nello statuto, che si ispira ai principi definiti dalla Federazione internazionale dei movimenti di agricoltura biologica, è sottolineata l’iniziativa diretta alla tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente, con un’attenziona particolare all’ambito geografico del Chianti. L’obiettivo è promuovere e diffondere il metodo di produzione biologico non solo nel campo della viticoltura.