La sinergia tra Itlas Spa e Veneto Agricoltura nel 2009 ha portato alla nascita del progetto “Assi del Cansiglio”: fare pavimenti e coperture di pregio in faggio a chilometro zero, per valorizzare i gloriosi boschi della regione. Un’opportunità per il territorio e l’economia locale. E la dimostrazione della praticabilità di un modo diverso di fare politica industriale
Da un lato, un’azienda con una grande esperienza alle spalle e decenni di attività nel settore, molto competitivo, dei pavimenti in legno. Dall’altra un organismo pubblico che ha compreso l’importanza di valorizzare il proprio patrimonio naturale attraverso tutte le forme possibili. Non solo tutela ambientale e turismo, ma anche incentivando la riscoperta dei saperi tradizionali di cui l’Italia è ricca (ma spesso inconsapevole). Da questa sinergia nasce un’esperienza da più parti indicata come un perfetto “matrimonio ecocompatibile”. Un percorso che dimostra l’estrema utilità delle collaborazioni virtuose tra soggetti pubblici e privati. E che permette di costruire un pezzetto della difficile strada per un modello di sviluppo a più ridotto impatto ambientale.
Il primo dei due “consorti” in questo esperimento è la trevigiana Itlas Spa, nata all’inizio degli Anni ’80, oggi leader italiano nella produzione di parquet e coperture in legno. Quaranta dipendenti, una produzione totalmente concentrata nella zona industriale di Cordignano, vicino Treviso, un fatturato che si aggira sui 30 milioni di euro. E una produzione basata sulla ricerca di materia prima di alta qualità e rigidamente controllata. Non solo motivazioni etica, ma una strategia industriale, che trasforma l’ecocompatibilità, la sensibilità ambientale e l’attenzione al metodo di gestione delle risorse naturali in valore aggiunto per battere i concorrenti. Una sfilza di certificazioni sono lì a dimostrarlo: Catena di custodia PEFC e FSC-, il “100% Made in Italy Certificate” e l’adesione al Codice di Trasparenza parquet voluto da Edilegno arredo.
L’altro soggetto è Veneto Agricoltura, l’azienda regionale che ha in gestione il patrimonio forestale locale. Un grande onere o una enorme opportunità, a seconda dei punti di vista: 420mila ettari di superficie boscata, il 23% del territorio regionale. Che, diversamente da quanto avviene altrove, sono stati tutelati attraverso norme all’avanguardia. Come la scelta di certificare i propri boschi secondo il sistema internazionale Pefc (con 65mila ettari il Veneto è la terza regione per superficie forestale certificata). E l’impegno per la diffusione del Green Public Procurement, il metodo che nei bandi pubblici per beni e servizi assegna punteggi maggiori alle aziende con certificati di tracciabilità e quindi più attente alla sostenibilità ambientale.
Lo scenario che fa da contorno al matrimonio è il Cansiglio con le sue gloriose foreste, distribuite in un’area tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone. Un polmone verde storico. Come la Repubblica di Venezia, che qui prendeva il legno per i remi delle sue navi.
Il figlio del connubio tra Itlas e Veneto Agricoltura è il progetto “Assi del Cansiglio”, avviata con l’obiettivo di realizzare assi di legno in faggio certificato, lavorato in modo artigianale e con finiture di pregio. Un’iniziativa che ha un triplice valore: perché permette di valorizzare e far conoscere un metodo di gestione forestale che, se facesse scuola in altri territori italiani, aiuterebbe (e molto) a evitare disastri naturali e perdita di biodiversità. Perché salvaguarda e valorizza un’area boschiva storica e una specie legnosa autoctona. E perché offre un valore aggiunto determinante all’economia locale e alle comunità locali, sfruttando la logica della filiera corta (boschi, impianti di trasformazione e di lavorazione sono in un’area di poche decine di chilometri).