La Sagradelle Ciliegie di Lari – 26/27 maggio e 2/3 giugno – è protagonista del borgo mediceo dal 1957 ma è anche la migliore occasione per degustare uno dei più amati frutti rossi italiani e trascorrere un weekend all’insegna della buon vita e di un’ottima cucina.
La coltivazione del ciliegio in questa zona, che comprende non solo Lari ma anche Cevoli, Usigliano, Lavoiano, Perignano, San Ruffino di Lari e Boschi di Lari, vanta una secolare tradizione. Nel tempo si sono affermate nella zona numerose varietà locali di ciliegio, tra cui spiccano per fama e bontàla Marchiana- regina della Sagra -la Papalina,la Gambolungo,la Morella,la Usigliano,la Giardino,la Siso,la Crognola,la Cuore, affiancate più di recente da varietà di altre zone produttive.
Per capire la bellezza di questo territorio basta rileggere le parole che scrisse il Granduca di Toscana Leopoldo II, ammirando il paesaggio circostante Lari: “Venni a Lari e dalla sua rocca mostrai paese vasto, la parte più bella di Toscana“. Altro elemento che rende unico l’appuntamento è la bellezza del panorama larigiano, con la sua posizione dominante su tutta la zona del Valdarno. Dalle mura cittadine la vista si allarga dai monti pisani alle balze di Volterra, dalla costa livornese fin oltre Peccioli.
Un weekend all’insegna della dolcezza quello da trascorrere a Lari, con un programma ricco di speciali degustazioni a base del frutto rosso, mostre, spettacoli e mercatini enogastronomici che animeranno il paese.
Per info:
http://www.castellodilari.it/italiano/info.shtml
www.pisacittapalcoscenico.it
La ciliegia di Lari, anche se le sue caratteristiche cambiano a seconda della varietà coltivata, è un frutto consistente, di colore rosso intenso e dal sapore zuccherino.
È una cultivar autoctona originaria del pisano.
La ciliegia di Lari è presente in 19 varietà su tutto il comune di Lari:
- Gambolungo: matura nella seconda quindicina di maggio, è molto dolce e tenera.
- Cuore: di medie dimensioni con punteggiatura biancastra, molto saporita, è a rischio di estinzione.
- Siso: la pianta ha rami lunghi. Il frutto è biancastro, molto saporito, ovale con il picciolo corto.
- Papalina: matura nella prima decade di giugno; è saporita, di colore rosso cupo ed ha il gambo corto.
- Del paretaio: è ovale, di buon sapore e aroma; è in estinzione (ne è rimasta una sola pianta!).
- Morella del Meini: particolare varietà di morella piuttosto rara.
- Di Nello: selezionata attorno al 1920 da un agricoltore che le diede il proprio nome, ha polpa colorita.
- Di Guglielmo: è in via d’estinzione ed è presente con poche piante in località Tomaia; il nome deriva dal coltivatore che la selezionò.
- Orlando: fruttifica su pochi alberi in località Colle; è in via di estinzione.
- Elia: se ne trovano solo pochi alberi alle porte di Lari.
- Precoce di Cevoli: matura nella prima metà di maggio. Piccola, di gambo medio, con pasta biancastra, buccia rossa e punteggiature biancastre.
- Morella: è una specie rara che matura nell’ultima decade di giugno; è molto succosa e di colore intenso.
- Di giardino: tonda, saporita, ben colorita e con il picciolo corto; si trova nelle piane di Lari.
- Marchianella di Lari: come la marchiana è piccola e molto saporita, se ne sono ritrovati isolati frutti su un’unica pianta in località Boschi di Lari.
- Usigliano: è molto profumata e con un intenso sapore; ha forma ovale e buccia tendente al viola.
- Morellona tardiva: di colore intenso e molto succosa, si trova su pochi alberi in località San Bastiano;
- Marchiana: matura nella seconda decade di giugno: è piccola, saporita, tenera con il gambo lungo.
- Montemagno detta anche Angela: se ne possono ammirare pochissimi alberi soltanto in località Usigliano; rischia l’estinzione.
- Crognola: è la specie più tardiva (matura nell’ultima decade di giugno) e si trova in località Casciana Alta; tonda, di colore rosso lucente, è molto succosa.