A Venezia, a Venezia… per celebrare il rito del carnevale!
Si hanno ricordi delle festività del Carnevale veneziano già dal 1094, sotto il dogato di Vitale Falier, in un documento che parla dei divertimenti pubblici nei giorni che precedevano la Quaresima. Il documento ufficiale che dichiara il Carnevale una festa pubblica è del 1296 quando il Senato della Repubblica dichiarò festivo l’ultimo giorno prima della Quaresima.
Alcuni Carnevali sono passati alla storia: quello del 1571, in occasione della grande battaglia delle forze cristiane a Lepanto quando, la domenica di Carnevale venne allestita una sfilata di carri allegorici: la Fede troneggiava col piede sopra un drago incatenato ed era seguita dalle Virtù teologali, la Vittoria sovrastava i vinti ed infine la Morte con la falce in mano per significare che in quella vittoria anche lei aveva trionfato.
Un tempo il Carnevale era molto più lungo e cominciava addirittura la prima domenica di ottobre per intensificarsi il giorno dopo l’Epifania e culminare nei giorni che precedevano la Quaresima.
“Qui la moglie e là il marito
Ognuno va dove gli par
Ognun corre a qualche invito,
chi a giocar chi a ballar”.
Il Carnevale di Venezia 2012, che è ufficialmente iniziato sabato 4 febbraio, recupera la memoria dei teatri pubblici storici, con un progetto di arredo urbano teso a realizzare un itinerario tematico con collocazione di elementi di signage nei campi e nelle calli ove un tempo c’era un teatro.
Cinque nuove produzioni teatrali in altrettante sedi off, nel più autentico spirito di “Venezia Città Aperta”:Le donne poco fragili di Shakespeare a Cà Rezzonico – Museo del Settecento veneziano, 10 motivi per lasciare Venezia ovvero 1762 l’addio alla città di Carlo Goldoni alla Casa di Carlo Goldoni, Curiosità veneziane all’Ateneo Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Gli armeni in Goldoni alla Biblioteca Nazionale Marciana, Venethèa, appunti per un viaggio nel tempo della mitologia al Complesso monumentale di San Salvador.
Logicamente i giorni topici del Carnevale sono il giovedì e il martedì grasso e la domenica tra le due date: l’afflusso di persone, mascherate e no, è veramente imponente, si fatica a circolare per le calli. Spesso si è obbligati a seguire il flusso della massa anche se si vuole andare nella direzione opposta. Piazza S.Marco è l’epicentro della kermesse, bellissime maschere sfilano, i visitatori fotografano e si fanno fotografare per ricordare un carnevale vissuto tra i protagonisti.
E’ molto più romantico e affascinante essere a Venezia nei giorni meno frequentati dai visitatori, la mattina presto entrare in una Piazza S. Marco deserta e attendere le prime maschere che arrivano, percorrere le calli più nascoste della città e incontrare altre maschere che sostano ai piedi dei ponti, oppure ammirare gruppi in costume mentre solcano ondeggiando i canali in gondola! L’atmosfera di Venezia nei giorni di febbraio è sicuramente diversa da quella tipica del turismo di massa, mettetevi un tabarro e la bauta, passeggiate la sera e vivrete la magia di immedesimarvi in un personaggio di Goldoni o in Casanova, e se siete trasgressivi anche in Giorgio Baffo o in uno dei suoi amici della Compagnia della Calza!
U.B.©2012