Nell’estate del 1974 la Turchia, prendendo a pretesto un tentativo di colpo di stato, promosso dal regime militare al potere in Grecia, ha invaso militarmente Cipro. L’invasione turca e la conseguente occupazione del 36,2% del territorio della Repubblica di Cipro sono stati condannati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nonché da tutti gli altri organismi internazionali.
In questi territori occupati è stata, altresì, dichiarata unilateralmente una “Repubblica Turca di Cipro del Nord”, che è un’entità illegale e non riconosciuta da alcun paese, con l’unica eccezione della Turchia Promuovere quindi il turismo dei territori occupati potrebbe significare favorire e sostenere questo regime illegale, in violazione delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza N. 541/83 e 550/84, che chiedono la sua dissoluzione e fanno appello a tutti gli stati, a non riconoscerlo e a non favorirlo in nessun modo.
Bisogna inoltre tenere conto del fatto che gran parte degli alberghi e delle altre strutture turistiche, pubblicizzate nei territori occupati, sono proprietà di greco-ciprioti espulsi con la violenza dagli invasori turchi. Tali strutture sono arbitrariamente ed illegalmente occupate e sfruttate, contro la volontà dei legittimi proprietari.
E’ opportuno aggiungere che, tutti i punti di accesso alla zona sotto occupazione militare turca sin dal 1974 sono stati dichiarati dal governo della Repubblica di Cipro, chiusi al traffico internazionale. Giungere quindi a Cipro attraverso questi punti di accesso – cioè attraverso i porti di Famagosta, Kyrenia e Karavostasi e gli aeroporti di Tymbou (“Ercan”) e di Lefkoniko (“Getickale”) che funzionano illegalmente nei territori occupati – costituisce
specifica violazione delle leggi della Repubblica di Cipro, che può addurre ad azioni penali. Bisogna anche tenere presente che la situazione vigente nei territori occupati rende difficile l’assistenza medica, diplomatica o consolare in caso di bisogno, mentre è resa invalida anche l’assicurazione in caso di incidente automobilistico.
Dal 20 ottobre 2006 la legislazione della Repubblica di Cipro considera un crimine acquistare, vendere o sfruttare abusivamente proprietà di greco-ciprioti site nei territori occupati. Relativo materiale pubblicitario può essere confiscato e chi ne è in possesso potrebbe subire azione penale nel caso in cui vi è ragionevole sospetto che egli sia attivamente coinvolto in promozioni illegali di proprietà o nello sfruttamento abusivo di alberghi che appartengono
a proprietari deportati. Inoltre, il 28 aprile 2009 la Corte di Giustizia delle Comunità Europee ha emesso una sentenza, secondo la quale le decisioni dei tribunali di Cipro riguardo alle proprietà immobiliari hanno valore legale e possono essere applicate in tutti i paesi membri dell’UE.
Sono stati recentemente proposti sul mercato italiano programmi-offerte e/o pacchetti turistici di alcuni Tour Operatori Italiani con l’indicazione “Cipro” o “Cipro Nord”, riguardanti alberghi situati nei territori della Repubblica di Cipro illegalmente occupati dall’ esercito turco dal 1974, e principalmente nelle zone di Famagosta e
Kyrenia.Le strutture illegalmente operative che, principalmente vengono proposte sono: Salamis Conti Bay, Hotel Sempati, Vuni Palace Hotel & Casino e Tortuga Club. Tali strutture alberghiere sono state sottratte con la violenza ai legittimi proprietari e sono ora sfruttate illegalmente ed abusivamente. Tutte le leggi e le convenzioni nazionali ed internazionali stabiliscono infatti che la proprietà e anche i titoli di proprietà rimangono nel possesso dei
legittimi proprietari.
* Vedi elenco completo di strutture alberghiere / turistiche, sfruttate illegalmente ed abusivamente, sul sito:
www.turismocipro.it
N.B. Le informazioni contenute nell’informativa non si applicano alle escursioni giornaliere, organizzate dagli operatori, nella zona nord di Cipro – area sotto occupazione turca – purché non coinvolgano pernottamenti in strutture turistiche sfruttate abusivamente ed illegalmente.
ULTERIORI INFO SONO DISPONIBILI NEL SITO:
www.turismocipro.it .